Autore Redazione
lunedì
11 Maggio 2015
22:00
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Cronaca - Casale Monferrato

Subito aggiornato il processo Eternit-bis

Subito aggiornato il processo Eternit-bis

AGGIORNAMENTO ORE 11.20 – Il processo è stato rinviato per consentire alla difesa di esaminare le carte relative alle numerose richieste di costituzione di parte civile. La difesa sostiene che non si possa giudicare due volte sullo stesso reato (“ne bis in idem”). Secondo i legali i fatti sono gli stessi del processo precedente, concluso con la prescrizione. 

TORINO – Prende il via questo martedì a Torino la prima udienza preliminare del processo Eternit-Bis. Dopo la prescrizione del reato di disastro ambientale doloso, l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny torna sul banco degli imputati per rispondere dell’omicidio volontario di 258 persone. Un nuovo filone processuale che non cancella l’indignazione per la sentenza della Cassazione, ha sottolineato Bruno Pesce del Comitato Vertenza Amianto, ma che potrebbe consentire di recuperare la verità: “la responsabilità  di Schmidheiny per la strage dell’Eternit”. “Lui sapeva che l’amianto uccideva eppure ha deciso di continuare per un puro interesse economico” ha chiosato Pesce. Una decisione, ha aggiunto, che ha causato, e ancora oggi causa, migliaia di morti. “Per la Cassazione il disastro dell’Eternit a Casale è finito quando si sono chiuse le porte della fabbrica nel 1986, ma noi sappiamo che non è così. Ogni settimana a Casale c’è un nuovo malato di mesotelioma e noi vogliamo una condanna che sancisca la gravissima responsabilità di chi ha causato tutte queste morti, anche per evitare altre vittime nei Paesi dove ancora oggi si lavora l’amianto”.

Pronta ad affrontare una nuova battaglia processuale l’Afeva questo martedì raggiungerà in massa Torino per assistere alla prima udienza preliminare del processo, in cui dovrebbero arrivare anche le prime costituzioni di parte civile. “Ci attendiamo che il Premier Renzi tenga fede alla promessa fatta all’indomani della sentenza della Cassazione e che lo Stato questa volta sia tra le parti civili. L’Etenit è un distrastro che mostra i suoi effetti ancora oggi, al di là di quanto stabilito dalla vergognosa sentenza della Cassazione. Lo Stato si muove per le vittime di alluvioni o terremoti e deve essere al fianco anche delle vittime dell’amianto. La difesa di Schmidheiny nel precedente processo se l’era brillantemente cavata puntando sulla prescrizione del capo d’imputazione. Bhè, in questo processo il reato è l’omicidio volontario che, per quanto ne so, non rischia la prescrizione. Siamo fiduciosi. Questa volta dovremmo farcela ad avere un riconoscimento della responsabilità dell’imputato per la strage dell’Eternit. Certo, una condanna per disastro sarebbe stata tutta un’altra cosa, avrebbe compreso tutto. Noi, comunque non ci fermeremo con questo processo per omicidio. La nostra intenzione è comunque di andare oltre”.

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