Autore Redazione
mercoledì
21 Aprile 2021
10:39
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Cronaca - Alessandria

Come sono andati i primi 50 giorni degli studenti in corsia all’Ospedale di Alessandria

Come sono andati i primi 50 giorni degli studenti in corsia all’Ospedale di Alessandria

ALESSANDRIA – È arrivato in questi giorni il bilancio dei primi 50 giorni di presenza in corsia degli studenti di medicina dell’Università del Piemonte Orientale, entrati a marzo nei reparti dell’Azienda Ospedaliera “Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria. “Una generale soddisfazione, senza retorica. Siamo soddisfatti anche perché non sono mancati alcuni piccoli problemi e imprevisti che ci hanno permesso di mettere alla prova l’intera macchina. Li abbiamo affrontati con fantasia e creatività. E devo dire che il risultato del primo mese e mezzo è davvero positivo”, dichiara Alfredo Muni, direttore di Medicina Nucleare e coordinatore delle attività di tutoraggio.

I primi 50 studenti sono entrati nei reparti di Medicina interna, Medicina d’urgenza, Geriatria, Cardiologia, Pneumologia, Neurologia e Chirurgia generale, dove sono affiancati dai tutor. L’integrazione dell’attività didattica con l’UPO è armonizzata dal Coordinamento Amministrativo che afferisce al Dipartimento delle Attività Integrate Ricerca e Innovazione diretto da Antonio Maconi. “Non abbiamo rilevato particolari criticità il lavoro dei tutor si sta svolgendo secondo la programmazione prevista e il rapporto degli studenti con i medici, il personale dei reparti e con gli specializzandi che sono presenti in alcune strutture sono molto positivi”, aggiunge Muni.

Anche le problematiche legate alla pandemia sono state superate con successo: “Era uno scenario cui ci eravamo preparati, ma dalla teoria alla pratica a volte cambia tutto. Invece grazie alla collaborazione dei tutor e dei colleghi medici dei reparti, abbiamo gestito la presenza degli studenti senza grandi difficoltà”, precisa Muni. Il problema si è infatti posto immediatamente in Pneumologia, trasformata in reparto covid dopo l’impennata dei casi. Due studenti sono stati spostati in Geriatria e Medicina interna, mentre altri due hanno seguito le attività ambulatoriale delle Malattie respiratorie, e sono stati coinvolti nelle discussioni quotidiane dei casi. “Non hanno potuto stare vicini ai pazienti, però hanno seguito i briefing quotidiani e questo li ha estremamente coinvolti”.

Ci sono state anche esperienze particolari. Nella Cardiologia di Gianfranco Pistis, alcuni studenti hanno potuto seguire da vicino le attività dell’Unità cronica, mentre in Chirurgia generale, area trasformata temporaneamente in reparto covid, gli studenti hanno comunque potuto seguire i pazienti, spostati in altre strutture, e Fabio Priora, responsabile, li ha portati in sala operatoria. “Sono momenti importanti, formativi, che hanno permesso ai futuri medici di calarsi pienamente nella vita ospedaliera quotidiana”, commenta il coordinatore dei tutor ospedalieri. Dunque, anche la gestione di questa presenza, nuova in assoluto, in una fase di picco pandemico rappresenta un motivo di soddisfazione. Ad Alessandria la presenza degli studenti nelle corsie e sempre stata assicurata e questo ha dimostrato non solo l’efficienza dell’organizzazione interna, ma anche il “mutuo soccorso che è scattato tra i medici per agevolarli al meglio”. E questo è stato importante anche in vista del prossimo anno, quando raddoppieranno con l’arrivo di quelli che frequenteranno il terzo anno.

È un impegno forte, importante e di responsabilità. Gli studenti non acquisiscono solo la necessaria e fondamentale formazione: all’interno dei reparti in cui entrano viene dato loro un imprinting destinato a segnare il percorso professionale e di questa esperienza ricorderanno il tutor, i primi pazienti e le nozioni acquisite sul campo” conclude Alfredo Muni.

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