Per 1 famiglia su 3 peggiorano condizioni economiche. Federconsumatori invita il governo a intervenire

PIEMONTE – Anche Federconsumatori invita il Governo ad attivarsi per aiutare le fasce più deboli, tra le più colpite dall’emergenza degli ultimi mesi a causa del covid. Il punto di partenza è il rapporto diffuso dall’Istat sulla situazione economica delle famiglie che, per 1 famiglia su 3, segna un netto peggioramento rispetto al 2019.

Nel dettaglio, secondo l’Istituto di Statistica, sale dal 25,7% al 29,1% la quota delle famiglie che nel 2020 hanno dichiarato un peggioramento delle proprie condizioni economiche a confronto con l’anno precedente. I numeri parlano di un divario sempre più netto tra famiglie più ricche e quelle meno abbienti. “Rispetto al 2019, la quota di chi esprime i punteggi più alti sale dal 43,2% al 44,3%, a scapito sostanzialmente dei punteggi più bassi (dal 14,2% al 12,5%). A essere più soddisfatti sono le persone nelle classi di età centrali, i residenti al Nord, gli occupati nelle posizioni più elevate o alle dipendenze e le persone più istruite” si legge nel rapporto Istat.

Secondo Federconsumatori è necessario arginare questo andamento prima che travolga l’intero sistema economico, “sempre più caratterizzato da disparità e disuguaglianze“. L’associazione in quest’ottica condanna la mancata proroga del blocco dei licenziamenti, che rimane fissata fino al 30 giugno. “A partire da tale data e oltre – afferma Emilio Viafora, presidente Federconsumatori – vedremo esplodere le reali conseguenze che questa crisi ha determinato: per questo sarebbe stato opportuno gestire la ripartenza in maniera adeguata, facendo decadere il blocco nel momento in cui la ripresa si fosse consolidata. Temiamo fortemente le ripercussioni di tale scelta e invitiamo il Governo a valutare attentamente questo passo, insieme all’adozione di pacchetti di misure volti, stavolta, al sostegno delle famiglie e non unicamente delle imprese, anche attraverso una più determinata lotta all’evasione fiscale e l’adozione di una tassazione straordinaria solo sui grandi patrimoni. In tema di tassazione siamo convinti che, soprattutto in questa fase, non si più prescindere dalla necessità di renderla più equa. Si tassi meno il lavoro e di più le rendite e si introducano più forti elementi di progressività“.