Autore Redazione
venerdì
2 Luglio 2021
05:40
Condividi
Cronaca - Alessandria

L’Asl invia le lettere ai sanitari per sapere se si sono vaccinati: “Rischio sospensione senza retribuzione”

L’Asl invia le lettere ai sanitari per sapere se si sono vaccinati: “Rischio sospensione senza retribuzione”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Una raccomandata con ricevuta di ritorno è stata spedita dall’Asl ai sanitari dell’Alessandrino. Lo scopo è quello della “verifica di ottemperanza all’obbligo vaccinale anti Sars-CoV-2 di cui all’art 4 D.L. n. 44 del 1/4/2021” con tanto di “richiesta presentazione documentazione situazione vaccinale“. Del resto a fine inverno era stato lo stesso premier Mario Draghi ad annunciare un giro di vite per quei sanitari che non si sono volutamente vaccinati contro il Covid-19. Il decreto legge a firma del Governo, infatti, prevede come requisito essenziale per l’esercizio della professione da parte di medici, infermieri, operatori sociosanitari e più in generale personale sanitario – sia pubblico che privato – il vaccino anti-coronavirus. Ecco che in questi giorni il personale di Asl e Aso ha ricevuto la lettera da parte del Sisp in cui si richiedono “almeno una delle seguenti ipotesi“:

  • la vaccinazione contro il Sars-CoV-2;
  • la richiesta di farsi vaccinare contro il Sars-CoV-2;
  • l’insussistenza dei presupposti per l’obbligo vaccinale come la cessazione dello svolgimento della professione;
  • l’eventuale esenzione dall’obbligo vaccinale per accertato pericolo per la salute individuale o per ragioni cliniche documentabili.

Medici, infermieri e oss, dalla ricezione della raccomandata, avranno cinque giorni per presentare la comunicazione con la documentazione richiesta. In caso di mancata presentazione della documentazione l’Asl provvederà d’ufficio a inserire il nominativo del sanitario inadempiente “nell’elenco delle sedute vaccinali programmate” comunicando data, ora e luogo dell’inoculazione della dose anti-Covid. Nel caso in cui il dipendente non si dovesse presentare all’appuntamento, l’Asl lo comunicherà al datore di lavoro.

Si precisa che l’inosservanza dell’obbligo vaccinale comporta la sospensione dal diritto a svolgere prestazioni e le mansioni implicanti, in qualsiasi forma, un rischio di diffusione del contagio, l’assegnazione a mansioni diverse, anche inferiori e quando ciò non sia possibile, fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale o, in mancanza, fino al completamento del piano vaccinale e comunque non oltre il 31/12/2021, non è dovuta la retribuzione, altro compenso o emolumento“, si legge nella nota conclusiva dall’Asl che riporta né più e né meno quanto presente nel D.L. numero 44 dell’1 marzo 2021.

Photo by Mat Napo on Unsplash

Condividi