Biogas Valmadonna, nuovo progetto: “Superficie ridotta, viaggi dimezzati e sul pozzo c’è l’ok di Amag”

ALESSANDRIA – “Sono ottimista, abbiamo seguito tutti i suggerimenti della Provincia”. Giovanni Ravano, presidente di Ravano Power, ha presentato ieri in una assemblea pubblica il nuovo progetto di impianto di biogas a Valmadonna, quattro mesi dopo la Conferenza dei Servizi della Provincia. L’organo deputato a dare l’eventuale autorizzazione aveva infatti stoppato l’iter, evidenziando una serie di criticità, nodi che l’imprenditore Giovanni Ravano ritiene di aver sciolto: “Abbiamo operato un taglio del 35% della superficie occupata. Il 95% delle matrici proviene dalla provincia di Alessandria. La vocazione agricola dei terreni? Abbiamo seguito il parere della Regione che permettere di costruire impianti di biometano su terreni agricoli classe 2. Rispetto al pozzo potabile di Cascina Porcellana abbiamo chiesto l’opinione di Amag che ha dato il parere di approvazione, rientriamo nei limiti previsti. Auspico che la prossima Conferenza dei Servizi venga convocata nel giro di un mese”. 

Capitolo materiali: “Il 70% proviene da sottoprodotti e residui dell’agricoltura, il 30% proviene da biomasse agricole come stabilito dal decreto Biometano del 2018″ ha aggiunto Ravano. Riguardo alle distanze, rispetto al primo progetto, in questa nuova versione il raggio massimo di provenienza non supera i 70 chilometri. “Un impianto come tanti altri” ha sottolineato il progettista Andrea Chiabrando “in Piemonte ce ne sono 200, in provincia di Alessandria 35 e 6 solo nel Comune di Alessandria”. All’assemblea pubblica erano presenti anche Mauro Bovone, presidente della Commissione Sviluppo del Territorio, e Paolo Viarenghi, direttore provinciale della Confederazione Italiana Agricoltori.

Nelle slide in basso i numeri a confronti tra i due progetti: