Autore Redazione
lunedì
27 Dicembre 2021
10:38
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Cronaca - Alessandria

All’Infantile di Alessandria ricostruito l’esofago a una bambina di tre anni

All’Infantile di Alessandria ricostruito l’esofago a una bambina di tre anni

ALESSANDRIA – Renata ora sta bene ed è tornata in Ecuador dove vive con i suoi genitori. Questa bimba di soli tre anni, prima di ricevere le cure dall’equipe dell’Ospedale Infantile di Alessandria, era affetta da atresia esofagea di tipo 1. Ovvero era nata senza l’esofago.

Le condizioni della piccola Renata si sono complicate con il passare degli anni e la sua situazione si è ulteriormente complicata a causa del Covid che ha imposto il blocco degli interventi non urgenti e ha reso ancora più difficile gli spostamenti. “Dopo alcuni contatti con il dottor Pini Prato che si è sempre interessato a lei, anche se non la conosceva personalmente ma solo in fotografia, abbiamo deciso che era giunto il momento di affrontare il viaggio verso l’Italia. Ci ha infatti rassicurati il fatto che l’intervento non si sarebbe svolto in più fasi ogni due mesi come ci era stato proposto in Ecuador, ma in un’unica giornata a cui sarebbe seguito un periodo di ricovero”, ha spiegato la mamma di Renata.

Renata e sua mamma sono state all’Ospedale Infantile dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria per 90 giorni duranti i quali il personale della Chirurgia Pediatrica è diventata la loro seconda famiglia: “Sono davvero degli angeli. Si occupavano di tutto, dalla pulizia dei vestiti alla spesa, per non parlare della compagnia che ci hanno fatto in questo periodo difficile. Ma il momento più pesante sono state sicuramente le 10 ore di intervento, le 10 ore più lunghe della mia vita”, ha aggiunto la donna.

L’operazione a cui la bimba si è sottoposta ha richiesto l’aiuto di diversi specialisti dell’Infantile, come spiega il Dr. Alessio Pini Prato, Direttore di Chirurgia Pediatrica: “È stato davvero un lavoro di equipe poiché innanzitutto abbiamo dovuto richiedere l’aiuto dei colleghi cardiochirurghi, coordinati dal Dr. Andrea Audo, in quanto Renata era affetta anche da malformazione cardiaca. Poi per ricostruire l’esofago della piccolina abbiamo collaborato con i professionisti dell’Otorinolaringoiatria, diretta dal Dr. Raffele Sorrentino, per l’isolamento cervicale dell’esofago che deve essere eseguito per poter ripristinare l’entità anatomica esofagea, con gli anestesisti e ovviamente con tutto il personale del reparto, a partire dalle infermiere. Ci ha davvero ricordato come sia fondamentale la multidisciplinarietà, oltre ad averci arricchiti poiché ci ha costretti a combattere contro problematiche che si sono verificate fisiologicamente dopo un intervento di queste dimensioni, ma che hanno fatto sviluppare ancora di più quel rapporto che nell’alleanza paziente-medico-sanitari fa la differenza tra successo e insuccesso”.

Ora Renata mangia in maniera autonoma, è tornata a casa ed è contenta perché l’intervento si è svolto nel migliore di modi. Un traguardo che stato raggiunto grazie alla collaborazione competente e proattiva di numerosi professionisti all’interno dell’Ospedale di Alessandria e alla solidarietà di chi ha sostenuto la raccolta fondi dedicata all’intervento di Renata, primi tra tutti Flying Angels, che ha finanziato e organizzato il trasferimento aereo per la bimba e sua madre, e l’Associazione Ana Moise che ha fornito loro supporto economico e know-how burocratico per far sì che il gesto generoso di molti si trasformasse nel sorriso di Renata e della sua famiglia.

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