22 Febbraio 2022
17:57
Terme di Acqui, Uiltcus: “Proposta dell’azienda ai lavoratori è terribile e al limite della legalità”
ACQUI TERME – “Terribile e anche al limite della legalità”. Il sindacato Uiltucs Uil non ha usato mezzi termini per descrivere la proposta della azienda Terme di Acqui spa ai 15 dipendenti del comparto termale, formalizzata durante i colloqui individuali. “Si propone” ha sottolineato il sindacato “di modificare il contratto di assunzione passando da un tempo indeterminato ad un tempo determinato, con conseguente svuotamento dell’azienda dai dipendenti e l’introduzione di precarietà, flessibilità e perdita di tutti i diritti acquisiti nel corso degli anni di lavoro. La proposta si basa su soli 6 mesi di effettivo lavoro (per il 2022 da aprile a metà novembre) e di ulteriori 6 mesi di Naspi, ovvero in disoccupazione. Si propone quindi di utilizzare un meccanismo Inps destinato alla perdita involontaria del posto di lavoro, ai soli fini aziendali di annullare completamente i dipendenti al libro paga. La natura della Naspi non è sicuramente questa”.
“Questa proposta nasconde un doppio sacrificio” ha concluso Uiltucs “da una parte la totale precarizzazione del lavoro e dall’altra l’utilizzo di una risorsa Inps a disposizione dei lavoratori che verrebbe erosa nell’arco di due anni e quindi con ulteriore beffa per chi rimasse, nel prossimo futuro, senza lavoro. Se lo scopo è la riduzione delle settimane lavorative perché non prendere in esame le proposte fatte dalle Organizzazioni Sindacali? In primis l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, le cui risorse nascono proprio per far fronte alle crisi aziendali e ai piani di ristrutturazione. Si continua ad intravedere il solo scopo di liberarsi dei dipendenti. Altrimenti non si spiegherebbe il perpetuarsi delle decisioni finalizzate alla riduzione, licenziamento e precarizzazione. Nel piano industriale non si vedono note positive che valorizzino la professionalità dei dipendenti, e la ricchezza delle acque delle termali: ancora una volta si chiede ai lavoratori di sacrificare se stessi e alla città di sacrificare il proprio patrimonio”.