Autore Redazione
domenica
17 Aprile 2022
08:52
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Cronaca - Acqui Terme

Ad Acqui l’evento delle polemiche, il sindaco risponde: “Preso in giro con richieste farlocche”

Ad Acqui l’evento delle polemiche, il sindaco risponde: “Preso in giro con richieste farlocche”

ACQUI TERME – Il sabato sera musicale di via Garibaldi, ad Acqui Terme, ha lasciato dietro uno strascico di polemiche. Per l’inaugurazione del locale Giorni Divini, infatti, era stato organizzato un evento live con ospiti alcuni personaggi dello Zoo di 105, Paolo Noise e Pippo Palmieri.

Sui social, però, l’organizzatore, Enea Daniele, ha condiviso le proteste dei cittadini: “Un metro di palco in più stava mandando a monte una serata organizzata da decine di ragazzi con la voglia di fare, di uscire da questo torpore ma la ciliegina è che alle 11 si è dovuto chiudere tutto e andare a dormire” … “Un imprenditore rischia di suo per portare musica e divertimento dopo due anni di oblio ma poi arrivano i vigili e i Carabinieri e bloccano la musica, lasciando centinaia di ragazzi a bocca aperta. Perchè? Per il quieto vivere?”

Non si è fatta attendere la replica del primo cittadino, sul suo profilo Facebook: “Giorni Divini per inaugurare il suo locale ha chiesto un permesso in deroga per fare musica dopo le 20 ha rimarcato Lorenzo Lucchini “Un regolamento regionale dice che in primavera non è consentito fare musica dopo la fine del pomeriggio; con la gestione, data l’eccezionalità dell’evento, abbiamo concordato una deroga fino alle 23. Nessuno ha protestato: tutti felici, tutti d’accordo. Agli uffici è arrivata una richiesta che oltre all’orario concordava di poter installare una pedana da 2m x 1m x50cm e io l’ho concessa”. 

“Ieri è arrivata in via Garibaldi una postazione che occupava quasi per intero la via, dotata di casse da oltre 2m d’altezza e un service luci con torri faro di dimensioni tali da necessitare di una autorizzazione della commissione tecnica provinciale. Nel pomeriggio vado sul posto chiamato dalle forze dell’ordine, che conoscevano un iter autorizzativo ben diverso, e mi ritrovo un impianto di cui nessuno mi ha parlato, con una pedana di dimensioni doppie rispetto a quelle previste, con Enea che per di più ha preso a sfancularmi perché ha speso 10mila euro e io “voglio rovinare la città”. Cavoli, a me è stata chiesta tutta un’altra cosa. Per cercare di risolvere la cosa, partiamo a considerare la pedana: il titolare, Bonelli, mi chiede se basti ridurne la superficie o addirittura toglierla, e va bene; passiamo al comportamento di Enea, che in mezzo alla strada prende a gridarmi addosso qualsiasi cosa, preso da uno dei suoi raptus; meritava risposte a tono, ma lasciamo perdere”. 

“Alla fine” ha aggiunto il sindaco di Acqui “per chiuderla lì e non danneggiare nessuno, chiedo solo di rispettare un limite acustico adeguato ad un centro abitato, che si rispetti lo stop alla musica all’esterno per l’ora che è stata concordemente autorizzata, e mi prendo la briga di autorizzare comunque l’evento, nonostante tutto. Da ieri sera, inevitabilmente fioccano proteste, lamentele, polemiche (siamo alle solite…), manco se avessi spaccato il mondo. Ad Acqui dobbiamo quotidianamente rispettare le stesse regole. Tutti. Vi domando una cosa: io dovrei concedere tutto ciò che chiede un “imprenditore” che prende in giro me, funzionari e forze dell’ordine con richieste farlocche pretendendo, non autorizzato, di fare, invece di un’inaugurazione alla vigilia di Pasqua, una notte bianca?”

“Questo sarebbe lo sviluppo della città? Mi spiace, ma per me quello è il far west. Se accettassi un comportamento del genere, aprirei la città a chiunque chiede un dito e si prende un braccio, mancherei di rispetto a una maggioranza di persone che ama altra musica e a tutti coloro che rispettano le regole. Io in tempo di covid ho concesso tutto quello che ho potuto, nel rispetto degli operatori e degli esercenti, spesso discutendo con la parte di città che pretende il rispetto di quelle regole a cui siamo assoggettati e con le quali abbiamo scelto di convivere. Non è poi solo un discorso legato al disturbo della quiete pubblica. Vi assicuro che di questi tempi, se un impianto come quello, non regolarmente autorizzato, per qualsiasi motivo arriva a causare danni a cose e persone, alla fine il conto arriva a me: è già successo per molto meno. Per chiudere, mi dicono che un esponente politico locale è arrivato a razzo per strumentalizzare politicamente la cosa, dal momento che tra qualche settimana si va al voto. Poco importa, ma cerchiamo di capirci: voglio segnalare a quest’uomo che al suo fianco corre un genio che abita a quattro passi dal Moiso, e che sta facendo guerra all’asilo perché… l’animazione pomeridiana gli guasta la pennichella. Prendiamo in mano la cosa pubblica per cercare di fare l’interesse di tutti e assumendocene oneri, onori, fischi e pernacchie, ci sta. Ma si vuole davvero anche in questo caso adottare la tattica dei “due pesi e due misure”?”

Foto di repertorio

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