Autore Redazione
venerdì
6 Maggio 2022
05:10
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Cronaca - Tortona

Il gruppo Anxia Lytics spopola a The band: “Per noi la musica è un ansiolitico. Presto un primo inedito”

Il gruppo Anxia Lytics spopola a The band: “Per noi la musica è un ansiolitico. Presto un primo inedito”

TORTONA – A The band sta brillando la nuova e luminosissima stella degli Anxia Lytics. Il gruppo tortonese, ma con influenze bergamasche e genovesi, sta convincendo nel programma di Rai Uno condotto da Carlo Conti. Questa sera Samuele Perduca e Nicolas Megna – la componente tortonese della band – insieme alla cantante Alessia Gerardi (bergamasca) e il bassista Luca Furfaro (genovese) torneranno questa sera al Teatro Verdi di Montecatini per la terza delle quattro puntate del talent. RadioGold ha incontrato il quartetto per farsi raccontare genesi, sogni, speranze e progetti futuri di un gruppo che sinora ha ben impressionato.

DOMANDA: Due tortonesi, una bergamasca e un genovese, come vi siete conosciuti?
R: A Milano nel 2019, in un locale dove era in programma una jam session. Ci mancava una cantante e abbiamo conosciuto Alessia (Gerardi, ndr). Abbiamo iniziato a suonare e ci siamo trovati bene. Da lì è partito tutto.
D: Poi è arrivata la pandemia e avete dovuto quasi subito tirare il freno.
R: Sì, però non ci siamo mai persi di vista e non appena è stato possibile abbiamo ripreso da dove avevamo terminato.
D: Da cosa deriva il nome del vostro gruppo?
R: Va detto che noi viviamo la musica come un ansiolitico. È una sorta di gioco di parole che ci rappresenta abbastanza bene. Poi c’è da dire che Alessia è un pochino ansiosa, ansia che però sparisce non appena iniziamo a suonare. Ci rilassa e ci fa sentire bene.

D: Come siete arrivati a The Band?
R: Attraverso un casting online. Abbiamo proposto gli arrangiamenti di alcuni pezzi e, a quanto pare, abbiamo convinto la giuria.
D: Come vi inquadrate sul piano musicale?
R: 
Facciamo per lo più rock. Ma si tratta di un rock contaminato: inseriamo elementi del punk e del pop ma anche qualcosa di elettronico. Insomma, stiamo cercando uno stile che ci possa identificare e soprattutto non banale. Un sound che sottolinei la nostra identità come gruppo musicale. Insomma cerchiamo un musica che sia particolare con il preciso intento di stravolgere le melodie tradizionali.
D: Passare dai talent può aiutare a diventare qualcuno?
R: 
I talent aiutano solo in parte. Negli ultimi anni sono usciti tanti artisti dai programmi televisivi, ma se sei bravo e hai un’idea giusta ce la fai anche senza la televisione. Basti pensare a Blanco o a molti altri cantanti che senza essere passati da un talent sono in vetta a tutte le classifiche.

D: E i social possono dare una spinta?
R: Certo. Viviamo in un mondo dove basta poco per far diventare un video estremamente virale anche se riteniamo che non è tanto dove si fa la musica ma come la si fa. Certo, un po’ di fortuna e i social possono aiutare.
D: Avete già dei progetti per il futuro?
R:
Siamo dietro a un singolo che sarà anche il nostro primo inedito. Al momento, comunque, non abbiamo nulla di pubblicato.
D: A causa della pandemia non vi siete mai esibiti molto, come è stata sin qui la vostra esperienza?
R: 
Emozionante. Sembra banale dirlo ma è così. A vedere il teatro pieno, le telecamere, le persone che ballavano ci è arrivata una scarica di adrenalina fortissima. Ma anche avere i giudici davanti è stata una bella scossa.

D: A proposito dei giudici, qualcuno vi ha fatto in particolare i complimenti?
R: Gianna Nannini ha detto ad Alessia che gli piace tantissimo la sua voce. Le ha detto che è un mix tra soul e rock, è stato un complimento bellissimo detto da una artista che ha fatto la storia della musica italiana. Ma anche sentire Dolcenera pronunciare il nostro nome e applaudirci è stato fantastico.
D: Avete avuto riscontri dopo la vostra apparizione a The Band.
R: Dopo la prima puntata il telefono stava esplodendo letteralmente. Stavamo ricevendo così tante notifiche e messaggi che il sistema è andato in tilt. Ma Samuele e Nicolas che sono di Tortona questa cosa l’hanno vissuta anche con i loro concittadini. Sembrava che tutta la città si fosse riunita per tifarci. Siamo orgoglioso di quello che stiamo facendo.

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