Autore Redazione
sabato
4 Giugno 2022
05:57
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Cronaca - Alessandria

Il mese di maggio in Piemonte tra i più caldi degli ultimi 60 anni

Il mese di maggio in Piemonte tra i più caldi degli ultimi 60 anni

PIEMONTE – Il 2022 verrà ricordato come uno degli anni più caldi e avari di precipitazioni di sempre. L’inverno ha portato in dote un lungo periodo di siccità, a cui si è accodata una primavera tutt’altro che piovosa e fresca. Il mese di maggio, secondo i dati Arpa, è considerato tra i più caldi degli ultimi 6 decenni, alla pari con quello da record del 2009, con una anomalia di oltre 2 gradi  rispetto alla norma 1991-2020.

Un semestre nero per il clima piemontese soprattutto in termini di precipitazioni visto che da dicembre 2021 sono caduti mediamente alla testata del bacino del Po 181 mm di pioggia contro una norma di 433 mm, che rappresenta un deficit complessivo pari al 58%, con punte di oltre il 70% sulle zone pianeggianti del torinese e del novarese. Si tratta del terzo semestre più asciutto degli ultimi 65 anni dopo il periodo ottobre 1999-marzo 2000 e quello luglio 2001–gennaio 2002.

Da inizio anno sono stati soltanto due gli episodi di pioggia davvero significativi in regione: la giornata del 23 aprile e, in misura minore, la prima settimana di maggio che è stata di stampo primaverile e nella quale si sono osservate più di un terzo delle piogge di questa primavera. Il mese di maggio in sé ha fatto registrare un deficit di precipitazioni pari al 30%. La vera importante anomalia del mese passato sono state le temperature che, per tutte e tre le prime settimane del mese, sono state ben al di sopra della norma del periodo.

La scarsità idrica dal punto di vista meteorologico viene ben rappresentata dall’indice SPI che mostra valori negativi su tutte le scale temporali (sia sul breve che sul lungo periodo). In particolare, questa accoppiata inverno-primavera è la più asciutta degli ultimi 65 anni dopo quella del 2002-2003 come mostrano le mappe di SPI a 6 mesi messe a confronto. Si nota come in quest’ultimo caso la siccità a 6 mesi sia estrema sulla quasi totalità della regione, con valori dell’indice che si riscontrano solo una volta in 70 anni circa.

Il mese di maggio è stato comunque caratterizzato da una ripresa delle portate fluviali grazie alle precipitazioni di inizio mese; la successiva fase più secca e calda ha poi determinato un progressivo calo dei valori misurati su tutto il reticolo idrografico principale e secondario della regione. Infatti, le portate dei corsi d’acqua del reticolo idrografico principale e secondario della Regione continuano a presentare ovunque rilevanti scostamenti negativi, rispetto alla media storica di riferimento. Ad eccezione del Toce e della Dora Baltea che presentano scostamenti negativi inferiori al 30%, sui restanti bacini si registrano deficit fino al 70-80%. In particolare, nella successiva tabella viene riportato un quadro dello stato delle portate per alcune stazioni idrometriche del PO in Piemonte, per il mese di maggio: il deficit rispetto i valori medi storici del mese varia dal -50% al -80% circa.

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