Autore Redazione
lunedì
20 Giugno 2022
07:00
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Cronaca - Alessandria

Debutta a Valmadonna “Innamorati” con la regia di Simona Barbero

Ritorna l’allestimento liberamente tratto dal testo goldoniano proposto quattordici anni fa al Teatro Comunale
Debutta a Valmadonna “Innamorati” con la regia di Simona Barbero

VALMADONNA – E’ una storia di teatro, di percorsi diversi e di voglia di ritrovarsi quella che porta al debutto di “Innamorati”, liberamente tratto da Gl’innamorati di Carlo Goldoni con l’adattamento e la regia di Simona Barbero, sabato 25 giugno alle ore 21 presso il teatro di Valmadonna in via della Chiesa n. 16. Quattordici anni fa lo spettacolo era stato rappresentato al Teatro Comunale di Alessandria come saggio finale conclusivo di un periodo formativo durato due anni e oggi la compagnia, nominatasi Teatro Aperto e forte della collaborazione con l’Associazione Spazioidea sezione Teatro, si è quasi interamente ricomposta con lo scopo di riproporre il lavoro. Tutti gli interpreti, dopo la scuola de I Pochi, hanno seguito percorsi formativi in campo teatrale e artistico eterogenei, che vanno dalla ricerca con il gruppo Marcido Marcidoris di Torino, a quella con Carlos Maria Alsina o Jango Edwards, alla specializzazione presso la scuola D’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, a worshop e seminari promossi da associazioni teatrali locali. “Andare a teatro o partecipare alla realizzazione di uno spettacolo teatrale nell’attuale contesto storico-sociale non è solo un atto creativo, ma promuove benessere e qualità di vita. Emergenza sanitaria, lockdown, guerra e tensioni internazionali nel giro di due anni hanno contribuito a creare un ambiente sociale emotivamente faticoso”, spiega Simona Barbero, “L’idea di ricomporre il gruppo e di riallestire lo spettacolo è nata dall’esigenza di ritrovare un po’ di normalità e forse, a livello simbolico, è stato un po’ come fare un salto indietro nel tempo”. Le prove sono iniziate da remoto sfruttando piattaforme online al fine di coniugare alle esigenze di distanziamento sociale quelle di messinscena. “La via del teatro”, continua Simona Barbero, “apre le porte del possibile, ridisegna spazi interiori, aiuta ad immaginare, è un potente rituale collettivo che chiama a raccolta l’umanità intorno a temi di volta in volta diversi. È un modo che possiamo darci per riflettere sulle nostre maschere e personaggi interiori, per prendere le distanze o partecipare ad una rappresentazione che si ripete sempre uguale, che ha un inizio e una fine certi e, per questo motivo, accoglie e rassicura”.

L’ intreccio drammaturgico goldoniano (basato su litigi e giochi amorosi di una coppia) ha avuto molto successo di pubblico sin dalla prima rappresentazione andata in scena nel 1759 presso lo storico Teatro San Luca di Venezia (ora Goldoni). Il drammaturgo scrive la commedia dopo un periodo di permanenza a Roma, nei Mémoires riferisce di avere personalmente incontrato i suoi personaggi traendone ispirazione dalla realtà. Il testo è in bilico tra due polarità: ragione e follia dei due amanti che prendono per mano il pubblico e lo accompagnano verso il loro gioco/tormento amoroso. Le battute incalzanti, i battibecchi dal tono ilare e ritmato, mettono in evidenza pregi e difetti dei due protagonisti: Eugenia e Fulgenzio. Goldoni assegna a Ridolfo la funzione di paciere e consigliere e sembra che l’autore, attraverso questo personaggio (Avvocato), voglia rappresentare se stesso e una strada verso l’equilibrio tra ragione e follia. “Goldoni consegna al pubblico la sua commedia degli innamorati con un avvertimento: «Specchiatevi, o giovani, in questi Innamorati ch’io vi presento; ridete di loro, e non fate che si abbia a rider di voi ». Un monito che traguarda trasversalmente molte epoche e ancora oggi risuona quanto mai attuale”, spiega la regista, “Sì, perché: «La pazza gelosia che nella nostra Italia principalmente è il flagello de’ cuori amanti, intorbida il bel sereno e fa nascere le tempeste anche in mezzo alla calma ». Portato all’estremo questo concetto, inevitabilmente, richiama la problematica attuale del machismo e dell’amore che diventa possesso fino a sfociare in violenza. Goldoni, riformatore della commedia dell’arte, tuttavia è lieve ed epidermico nel suo modo di raccontare la realtà: suggerisce piuttosto che approfondire. Quello che potrebbe diventare tragedia si arresta sulla punta della penna per dare spazio al gioco e al divertissement. Goldoni sembra insegnarci che dalla follia e dalle preoccupazioni ricorrenti è possibile prendere le distanze ridendo (è scientificamente provato che non è possibile ridere e pensare allo stesso tempo) e forse un po’ tutti, oggi, ne avvertiamo la necessità”.

Info e prenotazioni: Silvia 338.7702567 (WhatsApp). In scena: Alida Ciotti , Francesco Mandia, Miriam Marcolongo, Maurizio Pellegrino, Giovanna Perlongo, Laura Petrozzi , Gianluca Pivetti,  Silvia Pivotto, Pietro Tibaldeschi.  Assistente alla regia: Maurizio Pellegrino  Costumi:El Pueblo Unido

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