Autore Redazione
giovedì
27 Ottobre 2022
12:16
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Cronaca - Alessandria

Costantino attiva prime misure pro anziani: “Presto un ufficio, un contatto telefonico e una mail”

Costantino attiva prime misure pro anziani: “Presto un ufficio, un contatto telefonico e una mail”

ALESSANDRIA – Il nuovo Garante dei diritti degli Anziani di Alessandria, Vincenzo Costantino, ha iniziato il suo lavoro a sostegno della fascia debole della popolazione. La situazione negli ultimi anni per questa categoria si è aggravata e le risposte sono risultate sempre più insufficienti. Per cominciare a raccogliere le necessità degli anziani il Comune di Alessandria, ha spiegato Costantino, attiverà a breve un ufficio, un contatto telefonico e una email che permetteranno ai cittadini e alle associazioni di sottoporre le proprie istanze per dar voce ad una emergenza silenziosa che ha bisogno di essere ascoltata.

Occorre “agire subito e bene“, ha spiegato il nuovo garante, che ha invitato il Governo e la Regione a fare la propria parte “per evitare che il sistema, già fragile, collassi ulteriormente . Dalla mia nomina ho già iniziato una serie di incontri che stanno mettendo in evidenza le criticità di un sistema, quello del welfare dove emerge con insistenza la difficoltà della gestione della quotidianità di una fascia di popolazione sempre più in sofferenza e sempre più a rischio“.

L’assistenza ospedaliera, ha aggiunto Costantino, non riesce spesso a garantire il mantenimento o il recupero funzionale dei pazienti dopo il ricovero che, nonostante la guarigione dall’evento acuto restano in uno stato di limitazione funzionale e perdita di autonomia che non viene più ripristinato. Un terzo dei pazienti anziani dopo la degenza ospedaliera non è più in grado di camminare, la prevalenza di stato confusionale acuto raggiunge il 60-70% tra i più fragili con il rischio di contrarre infezioni antibiotico-resistenti. A tutto questo va segnalato la sofferenza del servizio territoriale (ASL, Cissaca) che non riesce a sopperire alle continue richieste di assistenza e cura con conseguenze veramente preoccupanti.
In Piemonte e soprattutto nella nostra provincia i presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari attivi sono in un numero inferiore rispetto alla richiesta e molto spesso la gestione del paziente fragile ricade sulle spalle dei famigliari dei pazienti e badanti. In Italia ad oggi non esiste ancora una legge nazionale in materia e sono oltre 8,5 milioni le persone che si occupano di assistere chi ne ha bisogno dove anche in questo settore si vive in molti casi nell’illegalità contrattuale. “Questi dati dovrebbero far riflettere il nuovo governo sulla capacità di gestire una strategia lungimirante sul fronte della sanità futura che non potrà non tener conto anche dell’impatto della pandemia che ha reso ancora più discontinua e frammentaria la cura delle cronicità e ancora di più in una regione, come il Piemonte, dove il numero delle persone anziane e fragili ha numeri molto importanti. Anche le preoccupazioni sollevate dalle associazioni che si occupano di assistenza agli anziani fanno capire che la situazione, a seguito degli aumenti dei costi energetici e i ritardi dei trasferimenti della regione alle RSA accreditate rischia seriamente di mettere in crisi non solo le famiglie ma tutto il sistema lavorativo che si occupa di assistenza. (ip, oss, educatori, ecc)“.

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