Autore Redazione
venerdì
23 Dicembre 2016
05:16
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Cronaca - Alessandria

Carcerati ma per venti ore a settimana addetti di Amag Ambiente: ad Alessandria un progetto unico in Italia

A gennaio i detenuti impiegati raddoppieranno, da 8 a 16, e c'è la volontà di arrivare a quota 40.
Carcerati ma per venti ore a settimana addetti di Amag Ambiente: ad Alessandria un progetto unico in Italia

ALESSANDRIA – La sinergia tra il Carcere di San Michele, Amag Ambiente e Comune di Alessandria ha dato vita a un progetto unico in Italia, vista la sua duranta di almeno 12 mesi e per il numero di detenuti coinvolti. Da inizio novembre, infatti, otto ospiti della casa di reclusione stanno svolgendo quattro ore di lavoro al giorno, dal lunedì al venerdì come dipendenti della azienda alessandrina di raccolta rifiuti. I detenuti, divisi in quattro squadre, sono affiancati da un tutor di Amag Ambiente, dalle 14 alle 18: portati nella sede di Amag Ambiente con un pulmino di Amag Mobilità, due di loro restano al lavoro nel cantiere della azienda mentre gli altri sei operano in strada, per spazzare, rimuovere le foglie cadute, raccogliere i rifiuti lasciati fuori dai cassonetti.

A gennaio i carcerati impiegati raddoppieranno, da 8 a 16, e c’è la volontà di arrivare a toccare le 40 unità.

Molti alessandrini hanno espresso il loro apprezzamento quando li hanno visti al lavoro anche durante i giorni dell’emergenza maltempo” ha raccontato il presidente di Amag Ambiente Claudio Perissinotto “una volta saputo che erano carcerati stentavano a crederci.”

“Si tratta di un progetto eccezionale, tra i pochi se non l’unico in Italia” ha raccontato il professor Davide Petrini, garante dei detenuti “i carcerati lavorano in strada a contatto con la gente, sono inseriti nella società. E’ un aspetto fondamentale per scardinare il concetto di emarginazione che accompagna tutto ciò che riguarda gli istituti penitenziari. Questo progetto apre nuove prospettive: è complicato sbrigare tutte le pratiche burocratiche per l’assicurazione, il trasporto e tutte le autorizzazioni del caso ma non mi sarei mai immaginato che fosse così facile mettere insieme tutte queste istituzione come è avvenuto.”

“E’ un modo diverso per poter pagare il proprio debito con la società” ha detto il direttore del Carcere di San Michele Domenico Arenanon funziona l’idea che un uomo debba rimanere chiuso in attesa di un cambiamento. Servono percorsi di riabilitazione e socializzazione. Nella valutazione di una persona, il contesto in cui vive conta molto. In questo caso i detenuti coinvolti vengono stimolati a dare il meglio di loro. Il carcere diventa così una risorsa, in grado di fornire servizi a costo zero.”

Il criterio di selezione dei primi otto è stato molto rigido e coordinato dagli stessi responsabili della struttura di San Michele attraverso una serie di colloqui dove è stata valutata attentamente la loro motivazione. Sono stati organizzati anche diversi incontri tra i detenuti e i tutor di Amag Ambiente per favorire la conoscenza reciproca.

“Proporremo lo stesso progetto anche per i detenuti del Carcere Cantiello e Gaeta” ha sottolineato Rossella Procopio, presidente della Commissione Politiche Sociali.

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