Autore Redazione
martedì
13 Giugno 2023
22:53
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Eventi - Spettacoli - Piemonte

Dal 17 giugno all’11 novembre lo Storymoving Festival “Le Veglie nel paesaggio”

Nuova edizione del Festival ideato da Fabio Fassio e Elena Romano del Teatro degli Acerbi nei paesi delle colline Patrimonio Unesco
Dal 17 giugno all’11 novembre lo Storymoving Festival “Le Veglie nel paesaggio”

Nuova edizione per lo “Storymoving Festival”,  ideato da Elena Romano e Fabio Fassio del Teatro degli Acerbi  e realizzato nell’ambito del progetto “Landscape Storymovers. Piano di narrazione e valorizzazione del paesaggio vitivinicolo astigiano del Patrimonio Unesco di Langhe Monferrato e Roero”. Il Festival quest’anno è dedicato alle Veglie nel paesaggio con serate di narrazione, emozione e musica che vogliono ricondurci verso gli antichi riti delle nostre zone per ritrovarli, rinnovarli e caricarli di nuovi valori che possano ri-appaesarci, farci sentire di nuovo parte di una comunità che ormai si sta perdendo.

Da sabato 17 giugno all’11 novembre quattordici appuntamenti:  dieci  estivi all’aria aperta e  quattro autunnali, in luoghi dalle atmosfere intime e al riparo dai primi freddi. L’ultima veglia, l’11 novembre, si svolgerà alle porte dell’inverno a Incisa Scapaccino: ospite di rilievo sarà Beppe Rosso, uno dei narratori più apprezzati a livello nazionale, diretto dal regista e drammaturgo Gabriele Vacis nello spettacolo “Un giorno di fuoco” di Beppe Fenoglio.

LE VEGLIE D’ESTATE

17 giugno, Calamandrana – La veglia del Bue – con Fabio Fassio, Elena Romano e Mauro Carrero
Sull’aia della Cascina Milano, tra balotti di fieno, buoi, vitelli, cavalli e galline due attori e un musicista narreranno storie di vita contadina ponendo particolare accento sulla figura del Bue che, al pari degli uomini di queste colline, è stato fautore della costruzione del paesaggio vitato patrimonio Unesco.

27 giugno, Nizza Monferrato – Dormono sulle Colline, la veglia degli Antenati (prenotazioni consigliate: https://www.appuntamentoweb.it/storymoving-festival-2023/) – con Patrizia Camatel, Matteo Campagnoli, Fabio Fassio, Elena Romano e Tiziano Villata
Quattro attori e un musicista appaiono e scompaiono tra le tombe, conducendo a gruppi gli spettatori in un percorso tra le lapidi di pietra, gli alberi e i cespugli che da soli compongono la più perfetta delle scenografie. La riflessione è sulle nostre radici ma anche sul significato della vita in generale, del lavoro e della morte, è la costituzione temporanea di una “comunità verticale” dove viventi e vissuti per un’ora celebrano le proprie storie.

1 luglio, Santa Caterina di Rocca D’Arazzo – La veglia di Tumà, una serata con Carlo Artuffo – con Fabio Fassio e Simona Colonna
Le vicende del povero Tomà, contadino semplice e sfortunato ma di grande saggezza e dal cuore grande sono rievocate in questa serata di veglia con l’elegante colonna sonora della cantautrice folk Simona Colonna. Attraverso la verve di Fabio Fassio, attore «madrelingua» piemontese, un omaggio a un poeta delle cose semplici, ad una maschera e un simbolo del mondo contadino che vogliamo valorizzare e raccontare.

14 luglio, Moasca – La veglia del paese – con Massimo Barbero, Patrizia Camatel, Fabio Fassio e Ricky Avataneo
Storie di paese, un paese di storie divertenti, un microcosmo di aneddoti, personaggi, avventure al limite del paradossale. Le storie inventate si mescolano alle storie vere, quelle del paese in cui lo spettacolo prende vita. Un musicista e tre lettori-interpreti danno vita ad un percorso che, sulla suggestione creata dalle note, si snoda attraverso storie che hanno un solo motivo unificante: la vita di paese.

21 luglio, Bruno – Dormono sulle colline, la veglia degli Antenati (prenotazioni consigliate: https://www.appuntamentoweb.it/storymoving-festival-2023/) – – con Patrizia Camatel, Matteo Campagnoli, Fabio Fassio, Elena Romano e Tiziano Villata
Quattro attori e un musicista appaiono e scompaiono tra le tombe, conducendo a gruppi gli spettatori in un percorso tra le lapidi di pietra, gli alberi e i cespugli che da soli compongono la più perfetta delle scenografie. La riflessione è sulle nostre radici ma anche sul significato della vita in generale, del lavoro e della morte, è la costituzione temporanea di una “comunità verticale” dove viventi e vissuti per un’ora celebrano le proprie storie.

28 luglio, Santo Stefano Belbo – La veglia di Cesare e Beppe – con Fabio Fassio, Federico Gheduzzi, Elena Romano e Mauro Carrero
Omaggio in musica e parole ai Pavese e Fenoglio meno urbani, con gli attori del Teatro degli Acerbi e lo chansonnier Mauro Carrero. Questi due grandi autori sono legati da un’origine comune: l’essere nati e aver trascorso l’infanzia circondati da vigne, da contadini e dalla lingua piemontese. Questo nuovo omaggio tratteggia il paesaggio umano e lo cita traendo dalle opere più paesane di questi autentici padri della nostra cultura alcune perle a volte poco note, a volte rivelatrici di quanto essi fossero radicati fra queste colline.

5 agosto, Calosso – La veglia di Pinin e delle Masche – con Massimo Barbero e Simona Colonna
Pinin è un solitario abitatore dei boschi. Non torna più in paese da tempo. Ai pochi che riescono a trovarlo egli parla della sua vita, di un lungo viaggio, di un amore, di ricordi, di mondi possibili. E di «masche», amiche e sconosciute, protettrici e crudeli.  Simona Colonna introdurrà la serata con musiche e canzoni popolari piemontesi originali eseguite dal vivo nella splendida cornice del punto panoramico di Crevacuore.

12 agosto, Quaranti – La veglia delle tre Lune – con Andrea Caldi, Patrizia Camatel, Federico Gheduzzi, Alessia Porani e Mauro Carrero
In scena tre attori, una cantante e un musicista incarnano i racconti, le poesie, le macchiette, attingendo i testi dalla tradizione orale, dalla propria esperienza di appaesati, dalla letteratura, dalla canzone popolare. Leggerezza e impegno, commozione e aria di festa contrappuntano continuamente sulle note di una chitarra ricordando che la vita di ogni comunità è fatta di lutti e di gioie, di balli e tragedie, ognuna delle quali dà un senso alle altre. A fare da cappello sempre la Luna, femmina e madre, e le sue fasi, il calendario rituale che da millenni guida le azioni dell’uomo connesso con la propria natura di cacciatore e preda, di innamorato e guerriero, seminatore e raccoglitore.

19 agosto, Mombaruzzo – La veglia dei vinti – con Massimo Barbero, Patrizia Camatel, Fabio Fassio, Elena Romano
Un affresco sul mondo contadino del secolo scorso: quella “culla”, quel “paese” il cui ordine fisico e umano è filtrato in noi e impossibile a cancellarsi. Storie e memorie di emigrazione, di guerre mai finite, di vita e rapporti difficili ma anche racconti di veglie, di feste, di mascheramenti. Un omaggio al drammaturgo e regista Luciano Nattino attraverso il suo testo elaborato a partire da Il Mondo dei Vinti di Nuto Revelli.

1 settembre, Castelnuovo Belbo – Quercus, la veglia degli alberi – con Patrizia Camatel e i musicisti Marco Silletti, Matteo Ravizza, Maria Grazia Reggio
Un omaggio in musica e parole agli alberi, ai tremila miliardi di esseri frondosi che ci sono compagni e sostegno su questo pianeta. Nello spettacolo sono direttamente i protagonisti, gli elementi naturali in gioco, ciascuno con un proprio carattere e colore, a parlare al pubblico, le parti recitate danno voce agli elementi, alla vegetazione e agli animali, con parole scelte per accompagnare l’ascolto della musica come dell’ambiente circostante, in cui l’incontro narrativo e musicale si svolge.

LE VEGLIE D’AUTUNNO

30 settembre, San Marzano Oliveto – La veglia di Tumà, una serata con Carlo Artuffo – con Fabio Fassio e Simona Colonna
Le vicende del povero Tomà, contadino semplice e sfortunato ma di grande saggezza e dal cuore grande sono rievocate in questa serata di veglia con l’elegante colonna sonora della cantautrice folk Simona Colonna. Attraverso la verve di Fabio Fassio, attore «madrelingua» piemontese, un omaggio a un poeta delle cose semplici, ad una maschera e un simbolo del mondo contadino che vogliamo valorizzare e raccontare.

7 ottobre, Fontanile – La veglia del Travaj – con Matteo Campagnoli, Fabio Fassio, Elena Formantici e Ricky Avataneo
Serata che celebra il lavoro, elemento cardine dell’esistenza di tutti i protagonisti del nostro paesaggio umano. Storie di emigrazione, di fatica, di gioie e di lacrime. Storie di bambine mandate a fare le “servente”, di uomini ruvidi come zolle ribaltate dall’aratro, storie a volte crudeli e a volte a lieto fine. Storie di veglie nella stalla e cene sull’aia, di balli a palchetto e di corse sulle colline: storie di vita, storie vere e fondanti l’epica del nostro territorio.

RIMANDATA – 28 ottobre, Castiglione Tinella – La veglia della Contessa e del Moscato – con Patrizia Camatel, Elena Formantici, Elena Romano, Alessia Porani e Mauro Carrero
Spettacolo tutto al femminile per celebrare Virginia Elisabetta Luisa Carlotta Antonietta Teresa Maria Oldoini, coniugata Verasis Asinari, storicamente nota come Contessa di Castiglione. Rivivremo le vicende di questa donna affascinante e misteriosa che ha avuto un ruolo strategico nella storia dell’Italia Risorgimentale; i vizi, i pettegolezzi, gli amori, i drammi, la solitudine della bellezza. Parallelamente verrà celebrato il Moscato, nettare delle nostre colline, protagonista di brindisi nelle corti e nei salotti… e di cui Castiglione Tinella è una delle zone più vocate.

11 novembre, Incisa Scapaccino – Un giorno di fuoco, di Beppe Fenoglio – Narrazione con Beppe Rosso  – regia Gabriele Vacis – una produzione ACTI Teatri Indipendenti / AMA Factory in coproduzione con Produzioni Fuorivia con il sostegno e in collaborazione con Centro Studi Beppe Fenoglio.
Un Giorno di Fuoco potrebbe apparire come il titolo di un film di Sergio Leone e la sensazione non è del tutto sbagliata: un uomo prende il fucile e spara, uccide metà della sua famiglia e si asserraglia dentro casa in una battaglia all’ultimo sangue con le forze dell’ordine. Un “western all’italiana” ambientato in terra di Langa, nato dalla lingua di Fenoglio dove gli uomini parlano in modo brusco, stringato e le loro storie di gente qualsiasi sono dominate da parole e gesti forti, ineluttabili che generano un testo potentissimo. Quella di Fenoglio è un esempio di cronaca umanissima che ci fa capire e “vedere”. Una follia omicida che Fenoglio gradatamente trasforma attraverso i colori dell’epica popolare e restituisce come dramma collettivo di una comunità.

Biglietto di ingresso simbolico di 1  Informazioni al 351/8978847 (Teatro Degli Acerbi) Tutte le info su  https://bit.ly/lsmFestival2023veglie

Lo “Storymoving Festival” ha il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del  bando “In luce. Valorizzare e raccontare le identità culturali dei territori” della Missione Creare attrattività dell’Obiettivo Cultura, che mira alla valorizzazione culturale e creativa dei territori di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta rendendoli più fruibili e attrattivi per le persone che li abitano e per i turisti, in una prospettiva di sviluppo sostenibile sia sociale sia economico. Si realizza con la cordata di partner composta da Ente Turismo Langhe Monferrato e Roero, Consorzio dell’Asti DOCG, Fondazione Cesare Pavese, le Associazioni per i Paesaggi Vitivinicoli Unesco e Astesana Strada del Vino e del Cibo sul territorio astigiano dell’Unione Collinare Vigne e Vini e dei Comuni di Calosso, Canelli, Moasca, Nizza Monferrato, Rocca d’Arazzo e San Marzano Oliveto e sconfinando nel cuneese a Castiglione Tinella e Santo Stefano Belbo.

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