Autore Redazione
mercoledì
4 Maggio 2016
05:04
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Eventi - Alessandria

Alberto Giusta a Voglia di Teatro: Thom Pain e i suoi pensieri in libertà

Alberto Giusta a Voglia di Teatro: Thom Pain e i suoi pensieri in libertà

ALESSANDRIA – “La scena si apre al buio, un uomo entra, cerca di accedersi una sigaretta senza riuscirci e racconta una storia…Si vede, in questo rapporto che Pain cerca di instaurare con il pubblico, che sotto c’è qualcosa di inesploso che deve esplodere da qualche parte

Alberto Giusta è un  noto  attore e regista genovese, diplomato al teatro Stabile di Genova e cofondatore della Compagnia Gank con Antonio Zavatteri e di Progetto URT con Jurij Ferrini. Così inizia a raccontare di “Thom Pain”, sottotitolo basato sul niente, di cui è protagonista, con la regia di Antonio Zavatteri, giovedì 5 maggio alle ore 21.30, a Voglia di Teatro, la rassegna alla Ristorazione Sociale curata da Laura Bombonato.

Il monologo è del drammaturgo americano Will Eno, è stato finalista nella sezione Drama del Premio Pulitzer 2005, vincitore del Fringe Award nell’Edinburgh International Festival ed arriva ad Alessandria dopo il felice debutto ad aprile ad Imperia e due repliche al Teatro Garage a Genova

Alberto Giusta, di cosa parla Thom Pain ?

Il cognome Pain significa dolore. Il protagonista ha un dolore che tiene nascosto, parla di tante cose connesse le une alle altre con una connessione particolare della quale lui è portatore e che poi il pubblico conoscerà. Gioca ad incominciare qualcosa, cioè dei racconti, a farli gustare agli ascoltatori per poi deluderli in una delusione continua. E’ interessante recitarlo perché ogni sera è diverso e gli spettatori sono parte attiva dello spettacolo.

E’ più drammatico o più ironico?

E’ ironico perché l’ironia, se fatta bene, prevede anche una drammaticità. La tragedia passa attraverso il sorriso, è un modo perché la vicenda sia tragica e non patetica.

In cosa consiste la sua modernità ?

Pain parla dell’essere umano in questo tempo e spazio, di se stesso ma anche di chi lo sta a guardare. In un momento dello spettacolo infatti dice: “sceglierò io qualcuno, sappiamo chi siete”, laddove il – sappiamo chi siete – equivale a – so chi siete voi perché siete anche me -, quindi parla di tematiche in cui ci troviamo inesorabilmente tutti.

Lo spettatore come percepisce questo coinvolgimento ?

C’è un rapporto continuo che non è un intrattenimento e può anche creare un disagio, nel senso bello e positivo di apertura. Si vuol vedere dove si può andare a parare; Thom Pain può essere amato follemente o anche odiato. Durante la seconda replica a Genova, per esempio,  erano tutti molto coinvolti, ma vedevo uno spettatore che continuava a muoversi sulla scena e forse provava un po’ di disagio. E’ bello vedere le reazioni che si scatenano. Chiaramente ( ci tiene a precisare ) non c’è nulla di volgare o di violento.

Thom Pain è prodotto dalla Compagnia Gank.

L’ingresso è ad offerta a partire da 10 euro.

Nicoletta Cavanna

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