Ravetti (Pd): “Nel Recovery Plan fondi per 6 ospedali e 18 case di comunità in provincia”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – “È arrivato il tempo di un confronto serio sul Next Generation Italia, con un focus particolare sulla missione Salute”. Il consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti ha commentato così la mozione del collega di partito Domenico Rossi nella quale “si comprende con chiarezza di quali argomenti sarebbe necessario occuparsi in Piemonte, e quindi anche in provincia di Alessandria, e con altrettanta chiarezza si riconosce che tali opportunità in questo momento non rientrano nella programmazione istituzionale e nemmeno nel dibattito pubblico (purtroppo)”.

“Come è ben evidenziato nella Mozione” – continua Ravetti – “nella componente “Assistenza di prossimità e telemedicina” si prevedono 7,9 miliardi così suddivisi: 4 miliardi per le Case della Comunità, 1 miliardo per il potenziamento dell’assistenza domiciliare, 2 miliardi per lo Sviluppo delle cure intermedie e 0,9 miliardi per sanità pubblica ecologica. Per le – Case della Comunità – e per lo – Sviluppo cure intermedie – si prevedono azioni e tempistiche precise: nel primo caso si parla di presidi a forte integrazione socio-sanitaria (delle super Case della Salute) immaginando entro il 2022 la definizione di un piano e la realizzazione entro il 2026 di 1 Casa ogni 24.500 abitanti. Per le cure intermedie con la stessa tempistica si prevede un Ospedale di Comunità ogni 80.000 abitanti”.

“Sugli Ospedali di Comunità” prosegue il Consigliere Regionale “esiste già un’intesa Stato-Regioni che ne definisce le caratteristiche: 15-20 posti letto massimo per acuzie minori, tanto che alcune regioni, tipo Emilia Romagna, ne hanno già sperimentati diversi. Applicato in Piemonte complessivamente significa circa 180 Case della Comunità e 55 Ospedali di Comunità e tra queste, in provincia di Alessandria, 18 Case della Comunità e 6 Ospedali di Comunità. Una rivoluzione sul territorio di cui nessuno sta parlando, ma soprattutto nessuno sta pianificando. Questa è la programmazione che serve e questi due temi sono quelli fondamentali da sviluppare entro i primi mesi del 2022 viste le scadenze del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, chiaramente garantendo la massima partecipazione dei territori. Anche così si supera la crisi e così ci si occupa di salute dei cittadini”.