Autore Redazione
mercoledì
20 Maggio 2015
12:59
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Politica - Alessandria

L’assessore Abonante spiega il rendiconto 2014

L’assessore Abonante spiega il rendiconto 2014

ALESSANDRIA – Di seguito la presentazione del Rendiconto 2014 da parte dell’assessore al Bilancio di Alessandria, Giorgio Abonante:

Questo rendiconto è la fotografia di quello che siamo dopo il 2012, riassume e concretizza ,infatti, i due anni molto difficili di gestione di questa maggioranza ed è espressione del suo lavoro.

La volontà di questa maggioranza di superare le criticità, mantenendosi ben salda, ha portato a questi risultati, certificati dal rendiconto 2014, che certamente daranno benefici nei prossimi anni.

Ora si apre un nuovo inizio: non bisogna dare nulla per scontato e non bisogna perdere l’equilibrio, al tempo stesso, occorre avviare definitivamente l’azione di rilancio che vedremo con il bilancio preventivo.

Questi i risultati che abbiamo ottenuto: 

  • la spesa corrente è passata da 105 milioni nel 2011 agli 84,6 del 2014;
  • le entrate correnti sono passate da 90 milioni del 2011 ai circa 95 milioni (senza considerare gli 11 milioni riscossi dall’OSL) del 2014;
  • la pressione tributaria pro-capite e finanziaria è in lieve calo se riferita ai primi due anni dalla dichiarazione del dissesto;
  • i tempi medi di pagamento dei fornitori sono in calo anche se sono ancora numeri non accettabili, da migliorare;
  • la spesa di personale è ai minimi storici: 26,2 milioni nel 2012, 23,8 milioni nel 2013, 23,5 milioni nel 2014;
  • l’avanzo di amministrazione che abbiamo ottenuto consente di vincolare somme a favore dei probabili contenziosi che il Comune avrà dopo la fine del lavoro dell’OSL, a seguito del fatto che non tutti i creditori hanno accettato la procedura di conciliazione proposta. In ogni caso se si escludessero i 3,4 mln di disavanzo 2012-2013, avremmo ottenuto comunque un leggero avanzo di amministrazione anche in assenza del trasferimento di 11 ml di euro dell’OSL;
  • viene riassorbito il disavanzo di amministrazione del 2012 e del 2013 pari a 3,4 milioni di €;
  • Rientriamo nei vincoli del patto di stabilità, un risultato che avremmo centrato anche se avessimo dovuto caricare gli oltre 6 milioni relativi alle sanzioni per il mancato rispetto dell’anno 2012
  • Riduzione del costo del debito con gli interessi passivi che passano da 6 a 4,8 milioni.

Permangono ancora degli aspetti negativi:

  • un appesantimento del volume dei residui
  • anche se in diminuzione, permane un divario notevole tra l’accertato ed il riscosso. Oltre ai limiti che abbiamo ancora nella nostra filiera della riscossione, facciamo anche fatica a riscuotere dagli altri Enti ( Stato, Regione etc);
  • aumenta la quota capitale di debito per il fatto che è stato necessario indebitarsi per pagare l’OSL e per effetto delle difficoltà di cassa dell’Ente dovuta alla riscossione problematica che ha determinato la necessità del ricorso alle anticipazioni di Cassa Depositi e Prestiti.
  • il capitolo delle alienazioni è da accelerare, ma in gran parte il patrimonio immobiliare è inalienabile. Le nostre partecipazioni devono essere prima rilanciate altrimenti si corre il rischio di svenderle.

Il percorso che dobbiamo intraprendere è ancora lungo, ma il binario è quello giusto. Si tratta di continuare ed accelerare nella riorganizzazione complessiva, nel rapporto con le partecipate e soprattutto dobbiamo modernizzare la filiera della riscossione che in parte è avviata: per i tributi minori ormai è in dirittura di arrivo il passaggio ad ICA, mentre sono state costituite due unità organizzative autonome per l’aggiornamento dei valori delle aree edificabili e per la riorganizzazione della riscossione.

La responsabilità delle entrate sarà in capo a tutte le Direzioni con la nuova macrostruttura recentemente varata dalla Giunta.

 Il tema della riscossione è un problema storico, purtroppo, già affrontato in passato: AL.TRI, per esempio, poteva essere una buona idea, ma non ha mai ottenuto risultati concreti.

Nell’ultimo anno possiamo apprezzare un miglioramento, ma non ancora a livelli accettabili.

Certamente ci sono degli errori da non commettere più, per esempio, nella spedizione massiva dei solleciti che spesso generano più danni che ritorno all’Ente.

In quanto tema di attualità altro errore da non commettere è il tipo di spedizione della bolletta TARI: esiste su questo un responsabilità politica di cui mi faccio carico, ma mi sento di garantire che non succederà più  e che i cittadini non saranno più messi in difficoltà. Ricordo, tuttavia, la riduzione del 3,3% della TARI.

Credo che questo rendiconto abbia il merito di aprire nuovi scenari che potranno essere positivi o negativi, dipenderà da noi.

Abbiamo l’intenzione di lavorare sulle criticità da risolvere e che esponiamo, qui, senza alcuna reticenza.

Se davvero si vuole guardare avanti, questo rendiconto offre a tutti la possibilità di voltare pagina, aprendo un credito nei confronti di una maggioranza  e di un esecutivo che hanno avuto la forza di tenere duro, offrendo un quadro economico maggiormente praticabile, soprattutto in chiave futura”.

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