17 Febbraio 2022
21:44
Fusione tra Lu e Cuccaro: “C’è chi vuole tornare indietro”
LU CUCCARO – A tre anni dalla fusione tra i Comuni di Lu e Cuccaro Monferrato “c’è chi vuole tornare indietro”. Durante la seduta di giovedì 17 febbraio della Commissione Autonomia della Regione Piemonte, presieduta dal consigliere Riccardo Lanzo, è stato ascoltato il primo firmatario della petizione popolare “Iter semplificato per il ripristino della situazione pregressa nei comuni istituiti mediante fusione”, Andrea Riva, che ha chiesto di annullare la fusione tra i due comuni.
“Il Consiglio regionale così come ha approvato una legge, può anche annullarla” ha sottolineato. Questa di Lu e Cuccaro Monferrato per Riva “è stata una fusione esempio di cattiva politica e cattiva amministrazione poiché non ha portato alcun vantaggio. Le differenze di cui tener conto in questi processi non sono tra comune grande e comune piccolo, ma quelle fra le persone, le loro competenze e la struttura organizzativa. Non è detto che un comune di 5mila abitanti funzioni meglio di uno di 500, dipende da chi li amministra e da chi ci vive. Invito il Consiglio a ripensare al concetto di fusioni, verificando le priorità e le volontà del territorio”.
Tre sono gli ordini di problemi emersi a seguito della fusione, a quanto riferito in Commissione dal primo firmatario della petizione. “Normativo, poiché pur facendo ricorso al Tar e avendo firmato petizioni, ancora i cittadini dei due comuni non hanno ricevuto alcuna motivazione formale scritta che giustifichi tale fusione. Di natura economica: più che una fusione sembra un condono tombale – dichiara Riva – non c’è nessuna traccia dei crediti e dei debiti dei comuni estinti e questo non ha consentito di partecipare al bando per i contributi ai piccoli comuni. Non solo– conclude – siamo penalizzati anche rispetto alle risorse previste dal Fondo di solidarietà e dal Fondo cassa. In ultimo, persistono ancora oggi problemi di ordine organizzativo e sociale: la fusione non ha tenuto conto della volontà di una parte dei cittadini che si sentono penalizzati e insoddisfatti”.
A conclusione dell’audizione, è intervenuto il consigliere Andrea Cane (Lega) che, in veste di amministratore e di consigliere regionale, ha espresso “massima solidarietà, auspicando si possano apportare modifiche a disposizioni inique e antidemocratiche come questa. Una moda quella delle fusioni che, a suo parere, ha portato ad ignorare la volontà dei cittadini e a dissesti finanziari.
Nel chiedere se sulla mancanza di presentazione dei bilanci sia o meno intervenuta la Prefettura, il consigliere Sean Sacco (M5S) ha infine dichiarato “Non ha avuto senso mettere insieme il risultato referendario di due Comuni che hanno peso e interessi diversi. La mancanza di un bilancio è poi un fatto assurdo, perché ha creato una grave perdita economica”.