Autore Redazione
venerdì
18 Settembre 2015
06:59
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Politica - Alessandria

Ravetti e Ottria chiedono“meno allarmismi” sulla questione sanità. L’assessore Saitta si scaglia contro lo “sciacallaggio politico”  

Ravetti e Ottria chiedono“meno allarmismi” sulla questione sanità. L’assessore Saitta si scaglia contro lo “sciacallaggio politico”  

TORINO – La decisione dei sindaci della provincia di Alessandria di “approfondire” gli atti dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria e dell’Asl Al e arrivare poi a una sintesi delle proposte dei vari territori da consegnare alla Regione (clicca QUI per la notizia) è stata “condivisa” anche dai consiglieri regionali del Pd, Domenico Ravetti e Valter Ottria. “Da parte nostra – hanno sottolineato – diamo la massima disponibilità a favorire il confronto tra assessorato alla Sanità, direzioni generali delle Aziende sanitarie e istituzioni locali. Abbiamo ereditato un sistema sanitario da rimettere in piedi, occorre sanare gli errori fatti in passato e lavorare per garantire a tutti il diritto alla salute e livelli adeguati dei servizi erogati, compatibilmente con le risorse a disposizione”.

Pronti ad offrire il loro sostegno per far arrivare le proposte del territorio sulla scrivania dell’assessorato regionale alla sanità, i consiglieri Ravetti e Ottria hanno però esortato la politica a non generare “allarmismi in questo passaggio complicato, per essere ancora più vicino ai cittadini e garantire più servizi sui territori, più ricerca scientifica, più formazione professionale e più innovazione tecnologica nelle strutture ospedaliere”.

Sul tema sanità e sulla ridda di commenti ai piani dell’aziende ospedaliere e delle Asl ben più “grossa” è la voce che si è alzata da Torino. L’assessore regionale Antonio Saitta si è infatti scagliato contro quello che ha definito “uno sciacallaggio politico” per infondere timori nei cittadini. Tra le “strumentazioni” di una parte del mondo della politica Saitta ha infilato anche Casale Monferrato “dove qualcuno fa credere che verranno soppresse le cure ai cardiopatici o ai malati oncologici”. “Ho fortemente voluto un’opera di programmazione e di razionalizzazione della sanità regionale coerente ai parametri fissati a livello nazionale dal Ministero:questa è la strada obbligata per completare il percorso iniziato da un anno e portare il Piemonte fuori dal doloroso piano di rientro dal debito sanitario. Io voglio la fine del commissariamento per restituire al Piemonte gli spazi di manovra e l’autonomia di decisione senza più essere sottoposti al rigido controllo dei Ministeri romani”.

Se poi a qualcuno non piace che i primariati negli ospedali scendano da 842 a 667 e che le strutture complesse di natura amministrativa scendano da 240 a 97, pazienza – ha aggiunto Saitta – Il passaggio da struttura complessa a struttura semplice è una questione prettamente di tipo organizzativo, nulla toglie alle funzioni e ai servizi per i pazienti. Voglio rafforzare i servizi, migliorandone qualità ed efficacia, eliminando doppioni e sovrapposizioni e soprattutto accorpando quei reparti dove l’attività è troppo bassa rispetto agli standard di legge (ovvero si fanno pochi interventi l’anno), perché bassa attività significa maggior rischio per i malati”.

Quelli che oggi stanno facendo non una critica politica alle scelte del Governo regionale, ma un’opera di sciacallaggio approfittando delle paure delle persone – ha concluso Saitta –  sono gli stessi che non hanno mai fatto nulla per porre fine al commissariamento della sanità piemontese, che non hanno mai controllato i conti e neppure i bilanci delle aziende sanitarie, che hanno preferito favorire i privati e le lobby”.

 

 

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