Autore Redazione
mercoledì
14 Ottobre 2015
03:00
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Politica - Alessandria

Sanità: dopo il confronto con l’assessore Saitta i sindacati aspettano risposte concrete

Sanità: dopo il confronto con l’assessore Saitta i sindacati aspettano risposte concrete

REGIONE – E’ iniziato lunedì pomeriggio il tavolo di confronto sulla sanità piemontese tra i sindacati della Funzione Pubblica di CGIL, CISL e UIL con l’assessore regionale Antonio Saitta. Di seguito pubblichiamo le conclusioni delle parti sociali, rappresentati da Gabriella Semeraro, Daniela Volpato, Roberto Scassa. 

E’ stato necessario un altro appello al Presidente del Consiglio regionale, a tutti i Presidenti dei Gruppi consiliari e alle Conferenze dei Sindaci ma, soprattutto, la proclamazione dello stato di agitazione di tutti i lavoratori del servizio sanitario regionale per poter avviare il confronto con l’Assessore Saitta su importanti argomenti quali: la definizione degli atti aziendali delle ASL e delle ASO della Regione Piemonte, l’individuazione dei budget per il sistema sanitario privato accreditato, la riduzione del 5% per l’acquisto delle forniture (con l’evidente retromarcia dell’Assessore rispetto all’annunciata indicazione politica, espressa nei tavoli precedenti, di privilegiare il taglio dei beni rispetto ai servizi), il riordino della rete residenziale per la psichiatria e il piano assunzionale, anche alla luce dei nuovi standard da definire sulla base del patto per la salute nazionale.

L’incontro si è svolto ieri pomeriggio alle 16. Abbiamo ribadito unitariamente la contrarietà al metodo ed al merito con cui l’Assessorato continua a predisporre i diversi provvedimenti, dimenticandosi di avviare un confronto preventivo con le parti sociali, pur avendo dato disponibilità, negli incontri precedenti, a dare continuità all’accordo vigente sulle relazioni sindacali.

Abbiamo richiesto un preciso cronoprogramma operativo sulla messa a punto del riordino della rete ospedaliera e della definizione della rete territoriale, ribadendo la necessità della contestualità delle azioni, al fine di evitare l’interruzione dell’erogazione delle prestazioni ai cittadini. Abbiamo chiesto di conoscere gli attuali tempi di attesa, in modo da poterli confrontare con quelli che verranno successivamente rilevati, con cadenza almeno semestrale, allo scopo di verificare l’efficacia delle soluzioni organizzative adottate.

L’Assessore ha dato disponibilità ad avviare un tavolo permanente di informazione e di verifica sul processo di riorganizzazione, i cui tempi di realizzazione prevedono tre momenti: entro dicembre 2015 si procederà alla riduzione di un terzo delle strutture complesse, un secondo si avrà a luglio 2016 e al 31 dicembre 2016 si concluderà la riorganizzazione.

Rispetto ai temi che impattano negativamente sull’occupazione (nuovi budget per il privato accreditato, riduzione del 5% sull’acquisto di beni e servizi, riordino della rete residenziale psichiatrica) l’Assessore ha recepito in parte la preoccupazione emersa al tavolo, impegnandosi a coinvolgere l’Assessore al Lavoro Pentenero per la costituzione di un tavolo politico ad hoc.

Sul tema del riordino complessivo del SSR, in particolare sulle ricadute operative degli atti aziendali, un nuovo incontro è stato programmato per il prossimo 26 ottobre. Per quanto riguarda la richiesta, da noi più volte avanzata, di definire gli standard di personale, la regione si è impegnata ad elaborare una proposta che ci dovrà essere presentata. Alla luce delle nostre osservazioni critiche circa la reale portata delle nuove assunzioni (600 e più a detta dell’Assessore) la Regione si è impegnata, inoltre, a svolgere una puntuale verifica nelle varie Aziende.

Non diamo un giudizio rispetto agli impegni assunti dall’Assessore. Riteniamo necessario verificare se sarà rispettata la road map dei confronti e, soprattutto, la disponibilità della Regione ad affrontare nel merito le singole questioni aperte.

Memori delle esperienze passate e nell’attesa che dalle parole si passi ai fatti, manteniamo lo stato di agitazione del personale e chiediamo all’Assessore Saitta di fornire nei prossimi incontri risposte certe in merito:
-tutela occupazionale in tutto il sistema socio assistenziale sanitario privato accreditato;
-definizione di linee guida per l’applicazione degli atti aziendali per le parti che implicano ricadute sul rapporto di lavoro e sullo sviluppo professionale, in particolare sulla gestione del riordino, attraverso unificazioni e/o scorpori, di servizi, reparti e uffici, sull’istituzione dei Servizi delle professioni sanitarie e sulla definizione dei nuovi modelli organizzativi;
-un piano occupazionale in grado di rispondere alle esigenze del sistema e la definizione di standard per una nuova programmazione delle dotazioni organiche aziendali.

I prossimi incontri devono portare risposte concrete ai problemi reali dei lavoratori, costretti a sopportare carichi di lavoro oramai insostenibili, dopo anni di blocco del turn over e di scarsa capacità organizzativa da parte di Regione e Aziende sanitarie. Per questo manteniamo lo stato di agitazione del personale e insieme alle Confederazioni avvieremo un percorso di sensibilizzazione sulle tematiche generali del riordino del servizio sanitario regionale, in particolare sul riordino della rete dei servizi territoriali che rimane, per ora, una “grande incompiuta” e per la quale è necessario investire risorse e individuare nuove figure professionali.

 

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