Autore Redazione
martedì
9 Febbraio 2016
04:18
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Politica - Novi Ligure

Ilva di Novi: adesione in massa allo sciopero

Ilva di Novi: adesione in massa allo sciopero

AGGIORNAMENTO ORE 09.05 – Completa adesione, dicono i sindacati, allo sciopero indetto per questo mercoledì all’Ilva di Novi Ligure. “Lo sciopero per ora è riuscito nella totalità nel suo intento anche perché i problemi che emergono sul futuro della siderurgia sono molti – ha spiegato Alberto Pastorello della Uilm. A Novi lo stabilimento ha sempre lavoricchiato ma questo sito fa una produzione diversa da quella di Taranto e potrebbe essere appetibile sul mercato. Noi però vogliamo che la siderurgia rimanga in italia.” Intanto rimane altissima la preoccupazione dei lavoratori: “siamo molto preoccupati perché non abbiamo garanzie per la vendita del gruppo e il bando di cessione parla in maniera ambigua – ha raccontato Massimiliano Repetto, delegato Cgil. Parla di continuità produttiva senza specificare con che volumi deve essere effettuata. Se si parla di 10 milioni di tonnellate all’anno impiego tutto il personale, se si parla di 5 milioni se ne impiega metà. Sembra quasi che per invogliare qualcuno a prendere questa aptata bollente gli sia dato ampio margine di garanzia rispetto agli investimenti che dovranno essere fatti. Ma sull’occupazione noi non siamo disposti a scendere a compromessi.”

NOVI LIGURE – Anche i lavoratori dell’Ilva di Novi Ligure questo mercoledì 10 febbraio incroceranno le braccia insieme ai colleghi di Taranto e Racconigi. FIOM-CGIL, FIM-CISL e UILM-UIL hanno infatti proclamato uno sciopero unitario di otto ore per tutti i turni. A sollevare la protesta di dipendenti e parti sociali è l’ultimo decreto “Salva Ilva”. Il bando di vendita, sottolineano i sindacati, non lega il futuro acquirente al mantenimento di tutti i dipendenti ma solo di un numero adeguato in relazione al piano industriale presentato. Proprio mercoledì scade la possibilità per tutti i soggetti interessati di presentare le proprie manifestazioni di interesse.

“Tramontata definitivamente l’idea della Newco, così come la concreta possibilità di usufruire del 1,2 miliardo di euro ancora fermo in Svizzera per la realizzazione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale a Taranto in tempi brevi, si è fatta strada nel Governo la convinzione di sondare, a nostro avviso, ogni soluzione possibile. Ma il futuro della siderurgia italiana in generale e dell’ILVAscrivono CGIL, CISL e UIL “in particolare passa soprattutto dal mantenimento di tutti i siti produttivi, legati inscindibilmente da una logica industriale ovvia a meno di promuovere spezzatini non convenienti a nessuno se non a quelli che mirano a comprare quote di mercato.

Alle 6 di mercoledì mattina, quindi, i lavoratori daranno vita a un presidio davanti alla portineria dello stabilimento.

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