Autore Redazione
venerdì
8 Aprile 2016
09:49
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Politica - Casale Monferrato

I lavoratori della Bistefani accettano l’accordo sindacati-Bauli

I lavoratori della Bistefani accettano l’accordo sindacati-Bauli

CASALE MONFERRATO – Accordo raggiunto alla Bistefani, dopo l’assemblea dei lavoratori di ieri. Con 94 ‘sì’, 7 contrari, due astenuti e due schede bianche i lavoratori hanno accettato il piano siglato fra sindacati e proprietà sul trasferimento della produzione a Verona.

L’accordo – ha spiegato Marco Malpassi, Flai Cgil – prevede un sostegno economico sia per chi andrà a Verona sia per chi invece verrà collocato in mobilità. Chi verrà trasferito beneficerà di due trattamenti diversi. Il lavoratore avrà 4 mesi di tempo per provare il trasferimento. L’azienda garantirà il costo dell’alloggio e 200 euro mensili. Terminati 4 mesi, o eventualmente prima, il lavoratore potrà scegliere se essere collocato in mobilità o se accettare il trasferimento definitivo con un indennizzo, per un anno, di mille euro al mese. Sulla mobilità invece abbiamo concordato una indennità che prevede 30 mila euro netti più il preavviso e questo vuol dire che la cifra aumenta ancora e in alcuni casi arriva a superare anche i 40 mila euro netti. L’accordo quindi è più che dignitoso viste le condizioni in cui purtroppo questi lavoratori si sono ritrovati, nonostante ancora ieri le istituzioni abbiano dato ancora alcune speranze. Noi abbiamo garantito il paracadute ai lavoratori anche se l’accordo rimarrà in stand by fino a che ci sarà lo spazio per provare a salvare lo stabilimento. Nel caso in cui non sia possibile l’accordo c’è già“.

Sull’esito del tavolo tecnico di venerdì Marco Malpassi è stato molto chiaro: “viste le dichiarazioni dell’amministratore delegato gli spazi per mantenere lo stabilimento a Villanova sono pochissime. Noi una proposta l’abbiamo fatta ed è chiaro che ci servirebbe un aiuto da parte delle istituzioni. Dato che l’azienda ha fatto riferimento a costi fissi elevati e quindi alla necessità di cambiare stabilimento, abbiamo proposto all’amministratore delegato una sorta di finanziamento pubblico. È vero che ci sono normative europee sulla concorrenza e quindi la strada è impervia però una via di questo genere si può percorrere. Noi abbiamo coinvolto anche i nostri segretari nazionali e non lasceremo nulla di intentato“.

Venerdì intanto in gioco c’era anche il futuro dei lavoratori dell’indotto. Dopo l’eclatante protesta di Fabio Favola e Mario Galati, saliti in cima a un silos per contestare l’iniziale esclusione dall’incontro con l’amministratore delegato del gruppo Bauli. I sindacalisti della Filcams Cgil, alla fine, sono stati ricevuti dal rappresentante del gruppo e hanno così potuto far valere le ragioni dei 30 lavoratori degli appalti, delle pulizie e del portierato. “Aver conquistato il tavolo – ha spiegato Mario Galati, segretario Filcams Cgil – significa aver rimesso al centro anche l’interesse di questi lavoratori. In più l’amministratore delegato ha manifestato l’impegno a reincontrarci nella settimana del 18 aprile per ragionare sul futuro dei lavoratori che tuteliamo. Intanto abbiamo ragionato su diversi scenari tra cui la possibilità di mantenere una quota di lavoro anche sul sito di Villanova e abbiamo chiesto la disponbilità, da parte di Bauli, di ipotizzare, per una quota di queste persone, un possibile trasferimento attraverso assunzione diretto, nello stabilimento di Verona“.

Sull’esito del tavolo tecnico clicca QUI.

Sulla protesta di Fabio Favola e Mario Galati clicca QUI.

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