Autore Redazione
giovedì
14 Aprile 2016
07:25
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Politica - Alessandria

In arrivo le ruspe per i due ecomostri della stazione. Nuova gara per Cangiassi

In arrivo le ruspe per i due ecomostri della stazione. Nuova gara per Cangiassi

ALESSANDRIA – Arriveranno le ruspe per i due ecomostri, l’ex Zerbino e Cangiassi, dei giardini della stazione di Alessandria. La decisione dovrà passare dal consiglio comunale ma il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, ha spiegato che il Comune non si può permettere che “i due maggiori e più fatiscenti manufatti restino ancora al loro posto senza una accertata e credibile possibilità di diverso uso“.

La precisazione del primo cittadino arriva dopo la proposta di salvataggio e recupero dell’ex Zerbino da parte di un gruppo di imprenditori locali. La cordata aveva però chiesto di rivedere i termini economici con l’amministrazione che aveva quindi prospettato l’ipotesi di procedere a un nuovo bando nel quale sarebbero stati ridotti del 20% i valori economici a base d’asta. Il prolungato silenzio da parte della cordata ha indotto il sindaco a proseguire le procedure che porteranno all’abbattimento dei due ecomostri e all’indizione di una nuova gara per il Cangiassi.

Tuttavia Rita Rossa non ha chiuso del tutto la possibilità di una effettiva installazione ai giardini di priogetti come quelli della cordata guidata da Enrico Elli: “una volta rimossi i manufatti, nulla vieta che nuove proposte – per manufatti di più ridotte ed appropriate tipologia e dimensione – possano essere prese in considerazione”.

Il sindaco ha comunque voluto puntualizzare che “non è la giunta Comunale che determina le condizioni economiche dei bandi pubblici, né – tanto meno – può contrattarle. La legge assegna ai Dirigenti competenti tale responsabilità e le procedure sono regolate da specifiche norme che noi abbiamo inteso rispettare per legalità e trasparenza. Concedere agevolazioni, o peggio contrattarle fuori dalle norme non avrebbe fatto altro che alimentare un sistema che spesso è, a ragione, additato come il male assoluto“. Inoltre, ha aggiunto Rita Rossa, “l’importo delle fideiussioni non è una cifra da pagare in via immediata, ma quello sul quale ottenere una garanzia bancaria. Ed una importante quota della fideiussione potrebbe essere svincolata , e quindi tornare ai proponenti, non appena eseguiti i lavori di riqualificazione necessari sull’immobile.

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