Autore Redazione
martedì
14 Giugno 2016
14:54
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Politica - Alessandria

Strage di Orlando, anche la comunità gay alessandrina manifesta il proprio dolore

Strage di Orlando, anche la comunità gay alessandrina manifesta il proprio dolore

ALESSANDRIA – “Vorremmo che questo giorno venisse ricordato. Siamo stanchi. Siamo stanchi e molti di noi sono impauriti”. È con un comunicato che Stefania Cartasegna, presidente di Tessere le Identità, associazione LGBTQI alessandrina, commenta la strage di Orlando (Florida), dove hanno trovato la morte 50 ragazzi e ragazze omosessuali.

Rappresentanti e attivisti dell’associazione si erano già radunati lunedì pomeriggio, sotto il palazzo del Comune, per stingersi attorno al dramma ed esprimere solidarietà nei confronti delle vittime.

Il dolore, però, si è presto unito al rammarico e alla rabbia, per la scarsa copertura che i media internazionali hanno dedicato alla strage. “Non abbiamo ricevuto le stesse attenzioni riservate alla sparatoria del Bataclan” ha commentato Stefania Cartasegna a Radio Gold, “solo pochi mesi fa tutti, politica, giornali e opinione pubblica avevano risposto in maniera decise come se ognuno di noi fosse stato colpito. La stessa reazione è mancata ora che è stata colpita la comunità gay. In Italia ci sono stati giornali che hanno attaccato il gay pride, o personaggi pubblici che hanno indicato in un bacio gay la causa della strage. Persone come Mario Adinolfi oggi si dicono di stringersi al nostro dolore, ma fino a ieri erano nelle piazze e inneggiavano all’odio”.

Cartasegna si chiede se ciò non sia dovuto a un fattore culturale, dettato da un pregiudizio verso la comunità gay ancora difficile da eliminare. Quello che è sicuro, ha insistito la presidente, la comunità gay continuerà a lottare e cercare degli spazi per emanciparsi. Tra poco inizieranno i pride in tutte le città italiane, e un pensiero non potrà andare ai morti di Orlando. “Porteremo gioia e colori, ma avremo il cuore stretto” ha detto la Cartasegna.

Ha poi concluso: “Voglio ricordare che noi siamo figli di tutti. Le persone gay sono figlie, fratelli, sorelle e cugini di eterosessuali, per questo abbiamo bisogno di una presa di coscienza da parte di tutti. Se succedesse una strage simile in Italia, non sarebbe solo la comunità gay a piangere, ma soprattutto gli eterosessuali”.

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