Autore Redazione
martedì
31 Gennaio 2017
11:27
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Politica - Alessandria

Il sindaco Rossa dopo il ricorso del Cociv su Clara e Buona: “sapevo di rischiare ma ho anteposto la tranquillità dei miei cittadini”

Il sindaco aveva sospeso con una ordinanza il conferimento del materiale di scavo in arrivo dal Terzo Valico per avere garanzie dopo le esondazioni del fiume Bormida. Il Cociv ha però contrattaccato e ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo regionale per il Piemonte
Il sindaco Rossa dopo il ricorso del Cociv su Clara e Buona: “sapevo di rischiare ma ho anteposto la tranquillità dei miei cittadini”

ALESSANDRIA – Si é presa la responsabilità di stoppare i camion diretti a cava Clara e Buona e per ora non fa marcia indietro. Il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, lunedì ha ricevuto la notifica del ricorso al Tar da parte del Cociv contro l’ordinanza adottata nei giorni dell’alluvione di fine novembre. Dopo le analisi di Arpa, che hanno “escluso rischi ambientali” e le precisazioni della Regione sulla costruzione della difesa spondale “che si può realizzare contestualmente al riempimento della cava” l’ordinanza, ha precisato Rita Rossa, non avrebbe più avuto “ragione d’essere”. Il primo cittadino ha comunque deciso di mantenerla fino alla già fissata riunione del 1 febbraio con tutti i soggetti tecnici e politici della vicenda. Un incontro da cui dovrà uscire una dichiarazione “univoca” su salute e ambiente da parte di chi ha “l’onere” di accompagnare questo percorso “dal Commissario alla Regione“. “Da quel tavolo non usciranno opinioni politiche ma dati tecnici e mi sembra necessaria una assunzione di responsabilità sul fatto che i lavori sono controllati, i conferimenti monitorati e che l’alluvione non ha creato danni ambientali“. Il sindaco di Alessandria, ha aggiunto, vuole “un momento di chiarezza” per tranquillizzare i cittadini. “Ho sempre sostenuto che le opere si possono fare con trasparenza. Nelle ultime settimane sono però partite anche raccolte firme che mettono in discussione gli stessi dati di Arpa. Se c’è anche un minimo dubbio dei miei cittadini io voglio avere certezze, anche sugli strumenti di verifica“.

Mi sono assunta più responsabilità di chi spesso grida o agita posizioni
(Rita Rossa)

Al Tar il Cociv non ha però chiesto solo il ritiro dell’ordinanza ma anche il “risarcimento dei danni“. “So che ho messo a rischio l’Ente e la mia persona perchè l’indisponibilità della cava secondo il Consorzio sta tenendo fermi i lavori del Terzo Valico. Siamo in uno stato di diritto e il ricorso è uno strumento legittimo, soprattutto se le certificazioni danno ragione ai ricorrenti. Detto questo c’è anche il principio di tutela che sta nelle funzioni di un sindaco e sul piatto della bilancia io ho deciso di anteporre la tranquillità dei miei cittadini. Spiace, però, che un soggetto a rischio commissariamento, perchè è questo che hanno chiesto i sindaci dopo le inchieste, abbia deciso di rivolgersi al Tar anziché comprendere la necessità di informazione e trasparenza dei cittadini“. Rita Rossa nel frattempo ha ricevuto il sostegno del Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Andrea Cammalleri “è importante che il sindaco non si lasci intimidire e prosegua nella decisione di non revocare l’ordinanza” ha scritto il pentastellato sui social. E il sindaco per ora non cede al contrattacco del Cociv.  “Pur sapendo di rischiare io ho preso questa decisione e per ora non ritiro l’ordinanza, anche se la richiesta danni è un rischio grosso. Mi sono assunta più responsabilità di chi spesso grida o agita posizioni perché un sindaco sa che ci sono procedure da seguire, indipendentemente dalle opinioni di ciascuno, e che non tutto quello che riguarda un comune è nella disponibilità di un primo cittadino“.

 

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