Autore Redazione
giovedì
2 Febbraio 2017
17:04
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Politica - Alessandria

Alessandria dice addio all’onorevole Bruno Fracchia

Alessandria dice addio all’onorevole Bruno Fracchia

ALESSANDRIA – Alessandria sabato dirà addio all’onorevole Bruno Fracchia, morto all’età di 90 anni. Le esequie in forma civile, d’intesa con la famiglia, si svolgeranno alle ore 10.30 al Piano Terra del Palazzo Comunale in piazza della Libertà alla presenza del sindaco, Rita Rossa, e delle massime rappresentanze istituzionali cittadine.

Su espresso desiderio del defunto, l’orazione funebre sarà tenuta dall’onorevole Piero Fassino. Bruno Fracchia era nato ad Alessandria il 5 maggio 1926 da una famiglia operaia. Ha frequentato prima le Magistrali e poi il Liceo Classico “Plana”, quindi si è laureato in Giurisprudenza a Torino, anche in virtù di alcune borse di studio.

Durante il periodo universitario, si iscrisse al Partito Comunista Italiano e, dopo la laurea (sotto la guida degli avvocati Ballestrero e Punzo), si dedicò prevalentemente al Diritto del Lavoro, oltre che a quello Penale, scegliendo di difendere spesso, con il proprio patrocinio gratuito, lavoratori senza tutele e ingiustamente accusati, in un’epoca in cui le conquiste del Diritto del Lavoro dovevano ancora trovare piena concretizzazione nel nostro Paese.

Nel 1963 si candidò per la prima volta alle elezioni comunali di Alessandria dove risultò il terzo degli eletti, in una lista che vedeva le figure di Raschio, Maestri, Lozza. Da Capogruppo del PCI, venne riconfermato per tre tornate di Consiglio Comunale e, durante l’ultima, fu l’artefice dell’avvio dell’esperienza delle Giunte di Sinistra: “Giunte Comunali che fecero scelte strategiche e determinanti per il futuro della Città con benefici per tutti i cittadini riscontrabili ancora oggi”.

Nel 1972 venne eletto alla Camera dei Deputati (dove operò ininterrottamente fino alla X Legislatura) e, nel 1976, divenne Presidente del Comitato Pareri della Commissione Affari Costituzionali.

Rieletto Parlamentare, fu nominato Segretario del Gruppo parlamentare del PCI. Con l’allora Presidente del gruppo del PCI, onorevole Giorgio Napolitano (con cui manterrà stretti rapporti di amicizia fino all’ultimo), diventò nel 1983 Questore della Camera, incarico che mantenne fino a fine Legislatura, e collaborò assiduamente anche con la Presidente Nilde Jotti.
Durante il complesso periodo di “Tangentopoli” fu Presidente della Giunta per le Autorizzazioni a Procedere e la sua onestà intellettuale e la sua posizione super-partes venne riconosciuta e apprezzata da tutti i Gruppi parlamentari.

Da anni, si divideva tra l’abitazione romana e quella alessandrina, ma è ad Alessandria che l’on.le Bruno Fracchia aveva gli amici più cari e ricordi più belli, legati alla sua attività forense e ai tanti “casi” risolti con successo, senza tralasciare il risvolto profondamente umano e coniugando sempre la solidarietà alla giustizia.

Il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, a nome di tutti gli alessandrini, ricorda così il politico alessandrino: “ci ha lasciati Bruno Fracchia, figura politica di primo piano per il nostro territorio a cui era legato non solo per essere nato ad Alessandria, ma anche per il ruolo determinante svolto per consentire la concretizzazione di una nuova esperienza nel nostro Comune. Nell’aprile del 1972, grazie infatti alla determinazione, alla coerenza morale e alla lungimiranza politica del Consigliere Comunale avv. Bruno Fracchia prende avvio una Giunta di Sinistra, dopo quelle di centro-sinistra, dando ribalta nazionale ad Alessandria per essere il primo capoluogo di Provincia a tornare in quegli anni ad un governo amministrativo con una solida maggioranza tra socialisti e comunisti. Quell’impegno profuso con così tanta passione da Consigliere Comunale e Capogruppo del PCI ha caratterizzato Bruno Fracchia anche negli anni successivi, operando alla Camera dei Deputati con grande senso delle Istituzioni e con una visione della realtà politica ispirata e, al contempo, profondamente coerente con i più alti valori della Sinistra italiana. Se ne è andato un vero servitore delle Istituzioni democratiche e con lui se ne va un tratto di storia, anche alessandrina, vissuta nei lunghi anni della sua vita con intensità e rigore, con
integrità e con un senso altissimo della responsabilità nel concretizzare con coerenza i principi della nostra Carta Costituzionale, a partire da quell’art. 1 secondo il quale “l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. L’on. Bruno Fracchia ha creduto in questi principi e in questi valori: a lui il mio personale grazie riconoscente, insieme a quello dell’intera nostra comunità alessandrina”.

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