Apnea, vela e surf. Parte a Milano la VI edizione di Ocean Film Festival

MILANO – Il 19 ottobre parte il nuovo viaggio dell’Ocean Film Festival Italia. La rassegna cinematografica giunta alla sesta edizione presenta una selezione dei migliori film provenienti dall’omonimo festival australiano. Il debutto vedrà la proiezione in première mondiale del documentario Broken Breath sull’apneista Mike Maric, primo film italiano finalista dell’Ocean Film Festival World Tour. Il tour nazionale toccherà 16 città, con partenza da Milano il 19 ottobre al Cinema Odeon e tante date previste territorio italiano fino al 28 novembre.

Apnea, vela, surf, diving e natura marina sono i protagonisti di questo festival che vuole celebrare la bellezza e la potenza dell’oceano. Un mondo in cui immergersi o su cui scivolare leggeri, popolato da creature marine, un pianeta potente e al tempo stesso fragile. I film raccontano le meraviglie e i misteri del grande blu attraverso storie di esplorazione e avventura in ambienti remoti e selvaggi. Un messaggio chiaro di protezione e salvaguardia dalle minacce climatiche e dell’inquinamento prodotto dalla plastica.

Ocean Festival 2022, i film in cartellone

In cartellone 7 film, tra corto e mediometraggi, selezionati appositamente per il grande schermo. Broken Breath di Morgan Bertacca apre il sipario dell’Ocean Film Festival Italia con il toccante racconto di Mike Maric. Medico e professore dell’Università di Pavia, nel film il primatista mondiale di apnea intraprende il proprio percorso di rinascita, dopo un trauma personale. Il respiro gli restituisce la vita e l’apnea lo guida verso un ritrovato equilibrio e la conoscenza di una nuova parte di sé.

I am Ocean testimonia invece il potente legame tra l’uomo e l’oceano con la storia di PT Hirschfield, fotografa subacquea pluripremiata, film maker e oceanografa Solo sotto le acque Hirschfield riesce a trovare la forza di ripartire e sopravvivere a un tumore terminale diagnosticato nel 2011.

Eyre & Sea ci porta poi nella Great Australian Bight, un territorio desertico a picco sull’oceano, dove la vita di Alan, uno di tre abitanti di un piccolissimo paese costiero, diventa protagonista di quel tempo sospeso.

If you give a beach a bottle documenta l’urgenza dell’inquinamento degli oceani attraverso immagini dolorose ma bellissime, frutto degli schizzi ad acquerello del regista Max Romey. C’è poi Mar, di Olaf Crato; in portoghese, “Mar” è il luogo di elezione per vivere quanto l’aria per respirare. Una storia narrata al ritmo di un sound che con naturalezza ci guida a condividere emozioni, gioie e frustrazioni di una vita trascorsa dentro e fuori la line-up.

Il quinto film è Tiger (Shark) King; il lato “affettuoso” dei grandi squali predatori, scoperto dal subacqueo e ambientalista Jim Abernethy. Nella sua vita Abernethy ha aiutato migliaia di squali nelle acque delle Bahamas a liberarsi da ami, da reti da pesca o da altre situazioni di difficoltà.

Infine Wawe Of Change ci porta a bordo del catamarano Nomade des Mers per un tour intorno al mondo, dall’Asia al Messico, per documentare la continua ricerca di una vita sostenibile e di una vita in mare.

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