Autore Redazione
giovedì
10 Novembre 2022
16:23
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Vivere il Pavese - Lombardia - Pavia

Caos all’aeroporto di Linate, ambientalisti bloccano l’ingresso dello scalo

Caos all’aeroporto di Linate, ambientalisti bloccano l’ingresso dello scalo

SEGRATE (MI) – “Politici come Matteo Renzi o Silvio Berlusconi emettono tonnellate di Co2 per andare a parlare di cambiamento climatico o per andare allo stadio a vedere una partita di calcio”. Queste, tra le altre, le parole gridate dagli attivisti di Ultima Generazione. Oggi, insieme a un gruppo di scienziati, studenti e sostenitori, hanno messo in atto una azione dimostrativa all’aeroporto milanese di Linate.

Una quindicina le persone che intorno alle 13:00 si sono schierate incatenate l’una all’altra all’ingresso dello scalo, impedendo il transito di veicoli in entrata ed uscita. Poi si sono introdotte all’interno del terminal e hanno azionato l’allarme anti-incendio. Nel frattempo, alcune di loro hanno affisso dei poster che sottolineavano le enormi disuguaglianze nelle emissioni di gas ad effetto serra tra le élite economiche e le altre fasce della popolazione.

I manifestanti hanno denunciato il ruolo preponderante dell’1% della popolazione mondiale, in cui si concentrano le persone più ricche del mondo, nelle emissioni di gas ad effetto serra, responsabili del surriscaldamento globale e degli sconvolgimenti climatici in corso, richiedendo l’immediato bando di tutti i jet privati e l’introduzione di una tassa progressiva sui viaggiatori d’aereo frequenti (frequent flyers).

Tra le altre richieste, anche l’istituzione di un sistema di tassazione globale che gravi sulle élite economiche per finanziare la transizione ecologica dei Paesi più colpiti dall’emergenza climatica. “Personalità politiche come Matteo Renzi o Silvio Berlusconi emettono rispettivamente 12,6 tonnellate di Co2 per volare a Cipro per parlare di cambiamento climatico e 3,9 tonnellate per andare allo stadio – spiega un’attivista – Solo il 35% dei voli privati si effettua per ragioni di lavoro, il resto è per svago. Più in generale, l’1% più ricco del mondo produce più del doppio delle emissioni rispetto al 50% più povero”.

E dunque “imporre ai più ricchi di frenare i propri consumi più inquinanti non è solo un’istanza morale, ma è anche necessario per avviare una rapida decarbonizzazione”. Intorno alle 14:00 è quindi intervenuta la polizia, che ha tagliato le catene e portato 11 persone in questura.

(immagine di Immanuel Giel by Wikimedia Commons)

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