Cassolnovo, arrestati il comandante e il vice comandante della polizia per falso e concussione

CASSOLNOVO (PV) –  I carabinieri delle sezioni di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica di Pavia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare per il comandante e il vicecomandante della polizia locale di Cassolnovo. I due dovranno rispondere alle accuse di concussione continuata, falso in atto pubblico, indebita induzione a dare o promettere utilità e atti persecutori nei confronti di un collega dello stesso Comando. Coinvolta nell’operazione anche la sezione operativa della Compagnia di Vigevano.

Le indagini hanno preso le mosse dalla denuncia querela sporta dalla madre di un adolescente negli uffici della Sezione di PG Carabinieri di Pavia. Queste si sono poi sviluppate con l’assunzione di testimonianze di persone informate sui fatti, acquisizioni documentali e il ricorso ad intercettazioni telefoniche.

La vicenda riguarda procedure anomale ed arbitrarie adottate in relazione al fermo di due motociclette da cross, prive di targa e assicurazione e non abilitate a circolare per le vie cittadine. Secondo gli inquirenti, i due pubblici ufficiali si sarebbero fatti consegnare le motociclette senza nessuna formale contestazione relativa a violazioni del codice della strada. Inoltre, non avrebbero provveduto al sequestro amministrativo dei veicoli, trattenuti senza titolo per diversi giorni presso il comando di Polizia Locale nella disponibilità degli indagati, con la contestuale indicazione ai possessori che – al fine di scongiurare la redazione dei suddetti atti – con le conseguenti sanzioni pecuniarie e la confisca dei mezzi, avrebbero dovuto cederli in vendita a soggetti individuati dagli indagati e al prezzo dai medesimi stabilito, comunque inferiore al reale valore di mercato dei veicoli.

Solo a seguito delle rimostranze dei famigliari dei proprietari dei motoveicoli, che prima di sporgere denuncia in Procura si erano rivolti anche agli organi amministrativi del Comune, i veicoli sono stati restituiti ai legittimi possessori. Gli indagati hanno provveduto a redigere, in seguito, i verbali di contestazione e di fermo amministrativo dei due motoveicoli. Attestando, tuttavia, fatti diversi da quelli realmente accaduti, con riferimento alle motivazioni,  alle modalità che avevano portato a contestazione delle infrazioni e alla successiva consegna al Comando delle motociclette.

È stata inoltre redatta una relazione, indirizzata al Sindaco e al Segretario comunale di Cassolnovo, completamente discordante con quanto effettivamente accaduto nella realtà e, secondo gli inqurienti, “chiaramente finalizzata a fornire una versione di comodo, volta a giustificare le condotte illecite poste in essere dagli Ufficiali e dagli agenti di Polizia Locale”.

Le indagini hanno consentito poi di accertare ulteriori gravi condotte illecite in relazione alla gestione delle sanzioni per la violazione del codice della strada da parte degli indagati. In più occasioni, avrebbero ordinato a un agente dello stesso Comando di annullare le contestazioni amministrative già elevate nei confronti di soggetti legati agli stessi per motivi professionali o di amicizia. Tutto ciò, modificando i verbali tramite l’apposizione di dati propri di un altro veicolo. Un tentativo, tuttavia, fallito per il rifiuto opposto dall’agente cui era stato impartito l’ordine illegittimo.

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