Autore Redazione
giovedì
14 Settembre 2017
05:48
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Politica - Alessandria

Codice Appalti: appello al Governo per scongiurare i 3 mila esuberi

Con l'entrata in vigore della nuova norma in provincia di Alessandria rischierebbero il posto circa 800 lavoratori del Gruppo Gavio. I sindacati hanno invocato l'intervento di Palazzo Chigi.
Codice Appalti: appello al Governo per scongiurare i 3 mila esuberi

PROVINCIA – Un grido d’allarme, rivolto al Governo. Dopo la grande manifestazione sulla A7 dello scorso 10 luglio (foto) i sindacati Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil e le RSA e RSU del Gruppo Gavio hanno rilanciato un appello a Palazzo Chigi per la salvaguardia occupazionale dei dipendenti delle società controllate dai concessionari autostradali.

Le modifiche al Codice degli Appalti in programma dal prossimo aprile, infatti, metterebbero a rischio circa 3 mila dipendenti in Italia, 800 in provincia di Alessandria.

I soggetti titolari di concessioni di lavori e servizi pubblici non affidate tramite gara pubblica non potranno affidare “in house” più del 20% dei lavori e saranno infatti obbligati ad esternalizzare il restante 80%, attraverso una procedura ad evidenza pubblica. Non sarà più possibile, quindi, affidarsi alle aziende “controllate” come ad esempio Itinera, per il Gruppo Gavio.

Il tempo stringe e lunedì scorso le parti sociali sono state ricevute dal Prefetto di Alessandria Romilda Tafuri, pronta a farsi portavoce col Governo delle istanze di sindacati e dipendenti.
L’auspicio di Cgil, Cisl e Uil è che si concretizzino gli scenari di quest’estate, emersi dopo la grande manifestazione di luglio: in un confronto diretto con i ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo Economico era emersa la disponibilità a proporre nella prossima Finanziaria un emendamento che stralci i lavori di manutenzione e progettazione delle autostrade dal limite per gli affidamenti diretti. Il prossimo vertice era stato fissato nella seconda metà di settembre ma finora non sono emerse novità.

In parallelo il senatore del Partito Democratico Daniele Borioli aveva sollecitato una audizione alla Commissione Lavori Pubblici di Palazzo Madama dei rappresentanti di Fillea Cgil, Feneal Uil e Filca Cisl su questo argomento.

“Se entro la fine di settembre non sarà calendarizzato nulla siamo pronti a nuove iniziative di lotta” ha sottolineato Rocco Politi, segretario provinciale Fillea Cgil “lo stato di agitazione è sempre aperto. Noi non abbassiamo la guardia. Quello che si prospetta ad aprile, se nulla cambierà, è una vera e propria macelleria sociale. Ricordo inoltre che Benetton, la concorrente del Gruppo Gavio, ha già fatto partire le gare. Non c’è più molto tempo. Si cerca il danno dove non c’è, stiamo infatti parlando di un settore che non ha problemi di occupazione. E’ veramente difficile spiegare ai lavoratori che il loro posto è a rischio per una norma. Ricordo anche che il limite del 20% per internalizzare i lavori copre appena la manutenzione elettronica dei caselli autostradali, e nulla più.”

“Stiamo parlando di lavoratori tra i 45 e i 50 anni che troverebbero difficoltà a essere ricollocati” ha aggiunto Enrico Lucchetta, di Filca Cisl “dipendenti con una lunga esperienza alle spalle.”

“Sono tutti monoreddito” ha precisato Tiziana Del Bello, di Feneal Uil “comè è facilmente comprensibile stanno vivendo molto male questa situazione di incertezza, in una vertenza iniziata da ben due anni.”

“Abbiamo bisogno di discutere e interloquire con la politica” ha sottolineato Franco Armosino, della Cgil “non possiamo affrontare una emergenza dopo l’altra. Nel 2016 in provincia sono stati persi ben mille posti di lavoro, e questo nonostante una crescita produttiva.”

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