Autore Redazione
martedì
4 Dicembre 2018
15:16
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Politica - Alessandria

Legge 194: Non Una di Meno rifiuta il confronto. “Nulla da approfondire”

Il collettivo ha deciso di non partecipare alla Commissione Politiche Sociali convocata il 12 dicembre.
Legge 194: Non Una di Meno rifiuta il confronto. “Nulla da approfondire”

ALESSANDRIA – Il movimento Non Una di Meno di Alessandria ha deciso di non partecipare alla Commissione Politiche Sociali, convocata in Comune ad Alessandria il prossimo 12 dicembre. In quella data si discuterà sulla Legge 194, dopo che la Mozione “pro-vita” firmata da Emanuele Locci e Oria Trifoglio era stata tolta dall’ordine del giorno del Consiglio Comunale, proprio a seguito delle vibranti proteste del collettivo che, il 14 novembre, aveva bloccato l’inizio della seduta consiliare.

Cinque giorni dopo, la conferenza capigruppo aveva deciso all’unanimità di far ritirare la mozione e convocare in Commissione tutte le associazioni interessate al tema. Non Una di Meno, però, ha scelto di rispedire questo invito al mittente.

“Non andiamo perché non è il nostro pensiero che conta, non siamo rappresentanti di niente e di nessuno. Siamo un movimento di donne e uomini che nei giorni scorsi si è sentito profondamente rappresentato dalla mobilitazione prodotta da migliaia di persone in città e che, attraverso la voce di quella piazza, attraverso le urla in consiglio comunale, ha già espresso chiaramente la propria posizione: quella mozione deve essere ritirata”.

“Non può essere migliorata, perché parte da presupposti sbagliati e ha, quindi, conclusioni prive di fondamento, non può essere approfondita, perché non c’è niente da approfondire, non può essere discussa, perché argomentazioni religiose non possono essere nemmeno prese in considerazione quando si parla di scienza e diritti”.

“Non saremo presenti alla Commissione ma siamo pronte a tornare in Consiglio Comunale se la mozione verrà reinserita in ordine del giorno e siamo sicure che saremo nuovamente insieme a tante donne decise a fermare un testo offensivo, portatore di istanze anti democratiche, che tenta di appellarsi alla libertà di espressione per far passare dei dati oggettivi come se fossero semplici opinioni, intriso di un linguaggio che non ha nulla da spartire con argomenti scientifici e che lede il nostro diritto all’autodeterminazione“.

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