Autore Redazione
martedì
19 Agosto 2014
00:00
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Politica - Alessandria

I dipendenti del TRA scrivono al Presidente della Regione, Sergio Chiamparino

I dipendenti del TRA scrivono al Presidente della Regione, Sergio Chiamparino

Destinatari nei giorni scorsi di un preavviso di licenziamento dal Commissario liquidatore della Fondazione Teatro Regionale Alessandrino, i 14 dipendenti del TRA hanno a loro volta preso in mano carta e penna. I lavoratori hanno deciso di scrivere una lettera al Presidente della Regione, Sergio Chiamparino, per sollecitare “un impegno urgente e fattivo” per risolvere la complicata vicenda che li tiene in scacco da ottobre 2010. Spente le luci e calato il sipario sul secondo palcoscenico del Piemonte per la dispersione di amianto nelle sale, i lavoratori negli ultimi due anni sono rimasti aggrappati al teatro del capoluogo grazie alla cassa integrazione in deroga. Un appiglio venuto meno, però, con il recente decreto del Governo sugli ammortizzatori sociali che ha escluso tutte le società in fase di liquidazione da un eventuale rinnovo della cassa.

Persa la possibilità di accedere ad altri mesi di ammortizzatore sociale a causa di una liquidazione “pretesa un anno e mezzo fa dall’allora assessore regionale alla cultura, Michele Coppola” ha sottolineato il presidente della Commissione Cultura del Comune di Alessandria, Renzo Penna, i lavoratori hanno poi dovuto scontare “il totale disinteresse da parte della Giunta Cota” alla loro situazione lavorativa.

Cambiato il colore dominante a Palazzo Lascaris, i dipendenti del TRA sperano ora anche in un cambio di passo a Torino e in una conferma dell’interesse alla vicenda manifestato nei mesi scorsi proprio dall’attuale Presidente Chiamparino nelle sue visite in provincia. La Regione, fino ad oggi, è infatti l’unico dei Soci della Fondazione Teatro Regionale Alessandrino a non essersi ancora rimboccato le maniche per restituire ai dipendenti “una vita dignitosa” e quel lavoro “ottenuto tramite concorso pubblico“. Il Comune di Valenza nei mesi scorsi si è fatto carico di uno dei 15 lavoratori del TRA, oggi centralinista di Palazzo Pellizzari. La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria sta finanziando la bonifica del teatro e ha già garantito il proprio impegno per sostenere una parte delle spese necessarie per restituire poi il teatro alla città, ha aggiunto il presidente della Commissione Cultura di Palazzo Rosso.

Il Comune di Alessandria, studiata la soluzione ‘ponte’ del passaggio dei lavoratori TRA in Amag fino a metà dicembre, era ora pronto a riservare loro “uno spazio” all’interno dell’azienda speciale ‘Costruire Insieme’. Lungo la strada per trasferire i dipendenti nel contenitore “perfettamente congeniale” alle professionalità di lavoratori per anni a contatto con spettacoli e cultura , Palazzo Rosso si è però trovato di fronte un ostacolo impossibile da superare con le sole forze del Comune di Alessandria. Come spiegato nei giorni scorsi a Radio Gold News dal sindaco, Rita Rossa, le attuali norme non consentono infatti un passaggio diretto di lavoratori da una Fondazione a una società partecipata.

Per liberare la strada alla soluzione ‘Costruire Insieme’ il primo cittadino si era quindi messa in contatto con l’assessore regionale al lavoro, Gianna Pentenero, “sensibile alla vicenda dei dipendenti del TRA”, aveva spiegato Rita Rossa, e disponibile ad aprire un tavolo di crisi al rientro dalla ferie.

Il tempo a disposizione è però poco e a richiamare l’attenzione della Regione sulla vicenda si è ora aggiunta anche la lettera aperta dei lavoratori al Presidente Chiamparino. “Chiediamo che la Regione Piemonte, doppiamente responsabile nei confronti del TRA in quanto socio fondatore che ne detiene anche la personalità giuridica, e il Comune di Alessandria si uniscano ancora per un progetto comune che possa salvare dalla disoccupazione 14 lavoratori del T.R.A. che chiedono che venga finalmente restituito il loro diritto acquisito al lavoro a tempo indeterminato”.
L’auspicio dei dipendenti è dunque quello di veder concretizzata la sensibilità dimostrata a parole dal Presidente Chiamparino in “un impegno urgente e fattivo da parte della Regione Piemonte” che, hanno ricordato infine i lavoratori “siamo certi, non vorrà annoverare nella sua storia il fallimento di una fondazione” voluta con forza proprio dall’Ente regionale nel 2008 dall’allora Presidente Mercedes Bresso.

Qui sotto trovate il testo integrale della lettera scritta dai lavoratori del Teatro Regionale Alessandrino. 

Egregio Presidente

siamo quegli stessi lavoratori del Teatro Regionale Alessandrino che ha incontrato nei mesi scorsi prima a Vignale e poi ad Alessandria. Allora dimostrò interesse alla nostra faticosa e dolorosa vicenda: la storia del Teatro Comunale di Alessandria e dei suoi lavoratori. Alcuni giorni fa ci è pervenuta la lettera di licenziamento da parte del liquidatore del T.R.A. Pur consapevoli  che la fine degli ammortizzatori sociali avrebbe inevitabilmente portato al licenziamento, siamo rimasti addolorati/stupiti ugualmente. In cuor nostro abbiamo continuato a credere e a sperare che i Soci della nostra Fondazione si sarebbero responsabilizzati e attivati per addivenire ad una soluzione del nostro dramma lavorativo.

La volontà e l’impegno del Sindaco Rita Rossa, che Lei aveva condiviso in occasione dell’incontro ad Alessandria, ha prodotto una soluzione temporanea:  i lavoratori del T.R.A.,  attraverso una delibera del Consiglio Comunale che ha stabilito di sostenere l’Amag, sono stati assunti nell’azienda acqua e gas con contratto part-time a tempo determinato.

I soci fondatori, lo ricordiamo, sono la Regione Piemonte, il Comune di Alessandria, il Comune di Valenza, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e l’Amag. Valenza si è fatta carico dell’assunzione di un dipendente, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria si è impegnata in un contributo finalizzato alla bonifica del Teatro Comunale, il Comune di Alessandria ha coinvolto direttamente l’Amag per le assunzioni part-time a tempo determinato.

Come Lei sa in questi tre anni abbiamo sopportato stress di qualunque natura, a partire dall’angoscia di essere stati contaminati dall’amianto, alla chiusura del teatro, la perdita del nostro lavoro,  il terrore della cassa integrazione, anticamera del licenziamento. Li abbiamo sopportati consci che i responsabili di tali disastri fossero da ricercare nelle amministrazioni comunali e regionali del passato e contemporaneamente fiduciosi nel senso di responsabilità degli amministratori attuali.

Sappiamo che il nostro Sindaco offrirebbe uno strumento per trovare una soluzione occupazionale definitiva, un contenitore  rappresentato da  “Costruire Insieme”,  azienda Speciale del Comune di Alessandria che gestirà i servizi culturali della città, pertanto spazio perfettamente congeniale alle professionalità di lavoratori che per molti anni si sono occupati di teatro e cultura.

Il nostro passato, la nostra professionalità e la nostra esperienza hanno sicuramente molti legami con il futuro polo culturale che dovrebbe diventare Costruire insieme, che – tra l’altro – ha anche fisicamente la sede nel Teatro Comunale!

Le chiediamo di sostenere fattivamente questa operazione che il Comune di Alessandria non può reggere  in solitudine. Le chiediamo di intervenire tempestivamente perché la nostra storia professionale finirà il 31 di agosto prossimo. Una storia professionale lunga e appassionata. Il diritto di un posto di lavoro acquisito legalmente attraverso un concorso pubblico, insieme ad un’attività quotidiana che ha contribuito a produrre una lunga stagione di eccellenza nella storia del Teatro Comunale di Alessandria,  guardato con grande interesse anche nel panorama nazionaleQuello stesso livello di eccellenza che nel 2008 portò alla creazione del Teatro Regionale Alessandrino, fortemente voluto dall’allora Presidente Bresso. Fu sottoscritto un protocollo d’Intesa che prevedeva la nascita di una fondazione di partecipazione, i cui fondatori pubblici, come già più sopra ricordato furono la Regione Piemonte, il Comune di Alessandria e il Comune di Valenza, oltre alla successiva importante adesione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. L’euforia del momento aveva creato grandi aspettative e il Teatro Comunale di Alessandria era stato definito secondo polo teatrale della Regione, con entusiasmanti prospettive. La Regione Piemonte e la Città di Alessandria erano legate da un progetto comune prestigioso, sia per  il nostro territorio che per la Regione che accresceva ulteriormente  il suo potenziale culturale.

Per questo chiediamo che la Regione Piemonte, doppiamente responsabile nei confronti del T.R.A. in quanto socio fondatore che ne detiene anche la personalità giuridica, e il Comune di Alessandria si uniscano ancora per un progetto comune che possa salvare dalla disoccupazione 14 lavoratori del T.R.A. che chiedono che venga finalmente restituito il loro diritto acquisito al lavoro a tempo indeterminato.

Auspichiamo un impegno urgente e fattivo da parte della Regione Piemonte che,  siamo certi, non vorrà annoverare nella sua storia il fallimento di una fondazione che ha con decisione voluto costruire.

Crediamo che la volontà e la capacità di trovare soluzioni delle principali Istituzioni che ora governano la nostra città e la nostra regione ci possano restituire la fiducia nella politica, quella buona, quella che non compie ingiustizie, quella che è attenta all’intera comunità, quella capace di risolvere i problemi e rispondere ad una burocrazia che a volte schiaccia l’individuo. La politica buona, quella che sa restituire la dignità del lavoro e quindi di una vita dignitosa”.

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