Autore Redazione
sabato
14 Novembre 2020
18:06
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Politica - Alessandria

“Come ai tempi di Goebbels”: assessore Fteita rilancia tesi del virologo Tarro ed è bufera. “Non condivido alcune parti”

“Come ai tempi di Goebbels”: assessore Fteita rilancia tesi del virologo Tarro ed è bufera. “Non condivido alcune parti”

ALESSANDRIA – “Una sintesi perfetta nella sua drammaticità?”. L’assessore alle Manifestazioni ed Eventi del Comune di Alessandria Cherima Fteita ha introdotto così, sul suo profilo facebook, una riflessione del virologo Giulio Tarro sull’attuale emergenza coronavirus che ha provocato moltissime polemiche. Tarro ha fatto un parallelismo tra i giorni nostri, dove secondo lui “l’informazione ha criminosamente contribuito a mettere in difficoltà il sistema sanitario generando una massa incontrollabile di persone terrorizzate (…) sembra di essere tornati ai tempi di Goebbels che indottrinò l’intero popolo tedesco” scrive Tarro che poi paragona anche le forze dell’ordine “che non si oppongono per nulla” ai “nazisti che a Norimberga dissero che avevano solo seguito degli ordini, che era il loro lavoro, che avevano rispettato delle regole, anche se assurde”.

“La notizia del vaccino serve per farci accettare il lockdown, nella convinzione che a brevissimo saremo liberi” scrive anche Tarro “invece non arriverà nessun vaccino. Almeno non prima dell’estate. Il lockdown durerà fino a maggio. Giusto il tempo di portare a termine l’operazione. Una volta che l’intero sistema economico sarà collassato, la grande speculazione finanziaria passerà all’incasso e si porterà via tutto a prezzi stracciati. (…) Ci stanno portando via tutto. Il tempo prima di tutto. Poi la libertà, il lavoro, la dignità e le gioie della vita. Se non reagiamo, in maniera pacifica ma con clamorosa partecipazione, la colpa più grande rimarrà la nostra”. 

“Il mio post non è rivolto al negazionismo ha spiegato l’assessore Fteita “anzi tutt’altro. Mi dissocio da alcune parti del discorso di Tarro che non condivido. Ho postato quel discorso ma questo non significa che io lo condivida totalmente. Certo, alcuni passaggi sono molto forti, avrei dovuto cancellarli ma li ritengo talmente inaccettabili e anacronistici che non li ho neanche considerati. Mi dissocio da quelle frasi che non corrispondono al mio pensiero. E non volevo fare alcun riferimento ad Alessandria, dove tutta la giunta è compatta e siamo tutti sulla stessa barca, uniti per affrontare questa emergenza. Ho voluto rilanciare una riflessione generale sull’Italia, una provocazione. Fatta salva, ovviamente, la priorità sanitaria si sta però mettendo a repentaglio la produttività del nostro paese. Ho semplicemente girato un post che mette in luce un’altra visione, a torto o a ragione non possiamo non prendere in considerazione l’opinione di un esperto in tal campo. Lungi da me nel non credere nelle doverose e dolorose scelte attuate per cercare di trovare soluzioni a una pandemia che sta mettendo in ginocchio il Paese e tutto il suo tessuto economico e sociale. Le riflessioni cui erano rivolte il post sono semplicemente per porre un altro punto di vista in considerazione di quanto si dovrà ancora affrontare”. 

Severo il commento dell’Onorevole di Liberi e Uguali Federico Fornaro: “Quello che ha condiviso sul suo profilo fb l’assessore del Comune di Alessandria, Cherima Fteita, oltrepassa il confine della critica politica e sfocia apertamente nel negazionismo rispetto al Covid 19. Esprimere queste convinzioni è incompatibile con l’essere rappresentante delle istituzioni ed è un insulto inaccettabile agli alessandrini deceduti a causa della pandemia. Risparmi alla città il solito balletto delle responsabilità e si dimetta subito da assessore perché la città non ha tempo da perdere tempo dietro ai deliri negazionisti”.

Dimissioni? Prendo atto delle dichiarazioni dell’onorevole Fornaro ma non ho affatto insultato gli alessandrini deceduti” ha replicato l’assessore Fteita.

Quando si scrive o si parla è necessario conoscere il peso che quel che viene detto può avere” ha sottolineato anche Rita Rossa, consigliere del Pd ed ex sindaco di Alessandria “È fondamentale sempre ma quando si ha un ruolo pubblico ancora di più! Evidentemente l’assessore Fteita non solo ignora il buon senso e il rispetto ma anche il valore istituzionale di ciò che lei rappresenta. Quello che ha postato, facendo sue le parole di uno squilibrato, non solo è grave per il contenuto ma anche per il messaggio. E così in un post ha calpestato le sofferenze, le paure, il dolore di chi ha avuto o ha a che fare con questo maledetto virus; ha infangato e insultato il lavoro di medici, infermieri, volontari e personale sanitario; ha deriso i sacrifici di tutti coloro che con il senso di comunità che lei, piccola e meschina non ha, si attengono alle regole e rispettano un doloroso fermo. Grave, molto grave ciò che è successo. Se la signora avesse un minimo di dignità si dimetterebbe perché ha insultato il senso più profondo dell’idea di comunità e di città. Non capiterà, non è capace di gesti coerenti. Tra i suoi colleghi c’è chi condannava in questi giorni proprio coloro che Fteita osanna” ha scritto Rita Rossa, riferendosi all’assessore Paolo Borasio, colpito dal covid e autore di un post di condanna contro chi nega questa malattia.  E allora questa volta i distinguo non bastano. Spetta al Sindaco tirare le somme e dimostrare ai suoi cittadini che la salute viene prima di tutto, che le istituzioni non sono un circo e che la serietà non può essere sacrificata sull’altare della propaganda. Ora è lui che deve provvedere a chiederle un passo indietro e se lei non lo farà dovrà farlo lui perché l’assessore parla in forza di una delega ricevuta dal Sindaco. Se non lo farà vorrà dire che in fondo non è pienamente contrario a ciò che la sua assessora scrive”. 

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