Autore Redazione
martedì
27 Dicembre 2022
10:34
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Politica - Alessandria

Tre domande di Ravetti (Pd) alla giunta regionale: “Cambierà l’organizzazione ospedaliera di Alessandria?”

Tre domande di Ravetti (Pd) alla giunta regionale: “Cambierà l’organizzazione ospedaliera di Alessandria?”

ALESSANDRIA – Tre le domande poste dal consigliere regionale di minoranza Domenico Ravetti alla giunta regionale rispetto all’organizzazione ospedaliera di Alessandria. “Da informazioni giornalistiche pubblicate di recente (e ad ora non smentite) rilevo che entro la fine del 2022 dovrebbe essere nominato il collegio commissariale impegnato a realizzare la nuova Azienda Sanitaria Ospedaliera Infantile Regina Margherita autonoma rispetto alla Città della Salute di Torino. Oltre all’autonomia aziendale si evidenzierebbe per l’infantile torinese l’obiettivo del riconoscimento ad Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico” ha sottolineato l’esponente Pd.

“Sempre da fonti giornalistiche leggo il nome del Direttore Generale del Santi Antonio e Biagio di Alessandria (Valter Alpe, ndr) tra i possibili commissari, fatto di per sé poco significativo (se non per la qualità del professionista) ma potenzialmente indicativo rispetto ad una possibile traccia di lavoro che vorrei fosse cancellata dalle mappe della Regione Piemonte. Faccio riferimento al nostro “Ospedaletto”, il “Cesare Arrigo”, che è uno dei tredici ospedali infantili d’Italia, l’unico non ubicato in un capoluogo di Regione. Dico subito che mi farei promotore di un’azione istituzionale e politica decisamente contraria qualora nelle valutazioni regionali fosse inserita la possibilità di eliminare il nostro Infantile dalla gestione dell’Azienda Sanitaria Ospedaliera di Alessandria per assegnarlo alla nuova Azienda Sanitaria Ospedaliera Infantile di Torino”. 

“Aggiungo che, siccome “le voci” nei corridoi spesso anticipano le scelte ufficiali, se fosse in atto la trasformazione dell’Azienda ospedaliera di Alessandria in Azienda Ospedaliera Universitaria vorrei conoscere nei particolari gli effetti, i limiti e i vantaggi. Non ho maturato pregiudizi in tal senso, anzi, ma sarebbe quantomeno normale un confronto in modalità aperta, oltre che nei tempi giusti. Infine, sarebbe utile una comunicazione ufficiale per aggiornarci sulle magnifiche sorti progressive dei lavori del nuovo ospedale. Del futuro di Alessandria si discuta ad Alessandria. Almeno questo”. 

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