Autore Redazione
giovedì
10 Novembre 2016
07:55
Condividi
Eventi - Alessandria

Philippe Daverio protagonista del dibattito “Identità, comunità e patrimonio culturale”

Philippe Daverio protagonista del dibattito “Identità, comunità e patrimonio culturale”

ALESSANDRIA – Giovedì 10 novembre, alle 21 la Chiesa di San Giacomo della Vittoria sarà cornice di un interessante dibattito “Identità, comunità e  patrimonio culturale”, promosso dall’associazione Spazioidea. Il dibattito vedrà due protagonisti d’eccezione della cultura: il noto critico Philippe Daverio e il giornalista Marco Alfieri che si confronteranno, portando esperienze, testimonianze sul significato dell’identità, comunità e cultura.

L’incontro approfondirà come i valori di un territorio, la loro tradizione, il loro patrimonio artistico e culturale sono fattori aggreganti  delle comunità nonché quale e quanta consapevolezza c’é per ritenerlo parte basilare delle loro storie e identità.

L’ ingresso è libero e gratuito fino all’esaurimento dei posti disponibili.

Philippe Daverio

Philippe Daverio è nato il 17 ottobre 1949 a Mulhouse, in Alsazia. Dal 1961 al 1967 ha frequentato il Liceo scientifico francese. Arrivato in Italia per gli studi universitari, ha frequentato il corso di laurea in Economia e Commercio presso l’Università Bocconi di Milano, dove hanno avuto inizio le sue molteplici attività legate all’arte. Tre le gallerie d’arte moderna da lui inaugurate: la prima, la “Galleria Philippe Daverio”, nel 1975 a Milano in Via Montenapoleone n. 6, dedicata all’arte italiana del XX secolo, presso la quale nel 1984 viene anche aperta una libreria d’arte, a cui segue nel 1986 la “Philippe Daverio Gallery” a New York, anch’essa rivolta all’arte del XX secolo, e nel 1989 una seconda galleria a Milano in Corso Italia n. 49, con uno spazio dedicato all’arte contemporanea. Specializzato in arte italiana del XX secolo, ha dedicato i suoi studi al rilancio internazionale del Novecento. Assessore a Milano dal 1993 al 1997 nella giunta Formentini, con le deleghe alla Cultura, al Tempo Libero, all’Educazione e Relazioni Internazionali, si è occupato della ricostruzione del Padiglione d’Arte Contemporanea distrutto a seguito dell’esplosione della bomba avvenuta in data 27 luglio 1993 partendo dalla ricerca degli sponsor, al coordinamento degli interventi sia tecnici sia amministrativi.

Nel 1994 con provvedimento della Giunta Comunale si è occupato della ristrutturazione di tutto l’edificio costituente il Palazzo Reale ed il suo adattamento a Museo d’arte contemporanea; nel gennaio 1995 è stata riaperta al pubblico la Sala delle Cariatidi in occasione della mostra di Richard Avedon da lui curata, realizzando importanti e numerose mostre espositive, a cui è seguito l’intero riposizionamento del sistema museale nell’insieme del patrimonio civico.

Si è anche occupato del restauro del Teatro alla Scala, ed è stato fra i promotori delle fondazioni (Fondazione Teatro alla Scala, Fondazione Pierlombardo, Fondazione dei Pomeriggi Musicali) intese quali strumento di autonomia e di osmosi tra pubblico e privato nelle istituzioni culturali, ed ha promosso e seguito alcuni lavori pubblici significativi, tra cui il completamento del Piccolo Teatro e del Teatro dell’Arte in Triennale.

Nel 1995 ha realizzato una grande rassegna intitolata “Festival dei Teatri d’Europa” in collaborazione con Giorgio Strehler, insieme di spettacoli in collaborazione con i principali teatri europei. Dal 1993 al 1997 ha organizzato “Grandi Eventi” (Natale: per la prima volta è stata realizzata una pista di pattinaggio su ghiaccio in Piazza Duomo; Festa di San Valentino: apertura al pubblico di Palazzo Marino; Estate: Milano a cielo aperto, Musiche nei cortili.) Nel 1996, nell’ambito di un più vasto quadro di interventi del Comune di Milano volto alla riqualificazione di spazi irrisolti nel centro storico della città, ha partecipato al nuovo progetto di piazza San Babila con la fontana di Luigi Caccia Dominioni.

Philippe Daverio si è sempre definito uno storico dell’arte, e così lo ha scoperto il pubblico televisivo di Raitre: nel 1999 in qualità di “inviato speciale” della trasmissione Art’è, nel 2000 come autore e conduttore della trasmissione Art.tù, poi dal 2002 al 2012 autore e conduttore di Passepartout, programma d’arte e cultura divenuto Il Capitale, e del programma del 2011 Emporio Daverio per RAI 5, una proposta di invito al viaggio attraverso l’Italia, un’introduzione al museo diffuso e uno stimolo a risvegliare le coscienze sulla necessità d’un vasto piano di salvaguardia.

Come gallerista ed editore – nell’81 fonda la casa editrice Edizioni Philippe Daverio: il primo libro pubblicato è del 1977, Guido Balsamo Stella, opera grafica e vetraria, e nell’84 una libreria annessa alla galleria di via Montenapoleone a Milano – ha pubblicato una cinquantina di titoli, alcuni dei quali pubblicati in accordo editoriale con Leonardo Mondadori dal 1981 (Catalogo ragionato dell’opera di Giorgio de Chirico fra il 1924 e il 1929; Catalogo generale e ragionato dell’opera di Gino Severini).

Diverse sono le sue pubblicazioni scientifiche, e numerose quelle divulgative; consulente per la casa editrice Skira, dal 2008 dirige per la casa editrice Giunti di Firenze la rivista Art e Dossier, ed è commentatore, tra le altre testate, per Corriere della Sera, Il Sole 24Ore, Avvenire, Giornale dell’Arte, National Geographic, Touring Club, Vogue, L’Architetto, e QN Quotidiano Nazionale.

Tra le ultime pubblicazioni, nel 2011 è uscito il volume Il Museo Immaginato, edito da Rizzoli, e nel 2012 il volume Il Secolo lungo della Modernità, per la stessa casa editrice, con cui nel 2013 ha pubblicato Guardar lontano veder vicino. Esercizi di curiosità e storia dell’arte, seguito a fine 2014 da Il secolo spezzato delle avanguardie. Nel 2015 sono usciti i volumi La buona strada, L’arte in Tavola e Il gioco della pittura, sempre editi da Rizzoli.

Il professor Daverio si occupa anche di strategia ed organizzazione nei sistemi culturali pubblici e privati, e svolge attività di docente presso atenei ed istituti di diverse città: è stato incaricato di un corso di Storia dell’arte presso lo IULM di Milano, laurea in Comunicazione e gestione dei mercati dell’arte e della cultura; ha svolto diversi corsi di Storia del design presso il Politecnico di Milano, e dal 2006 è professore ordinario di Disegno Industriale presso l’Università degli Studi di Palermo.

Nel 2013 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Italiana il Cavalierato delle Arti e delle Lettere e la Medaglia d’Oro di benemerenza del Ministro per i Beni Culturali; sempre nel 2013 è stato insignito dal Presidente della Repubblica Francese della Légion d’Honneur; da settembre 2014 è Direttore Artistico del Grande Museo del Duomo di Milano, e dal 2015 membro del Comitato scientifico della Pinacoteca di Brera e Biblioteca nazionale Braidense.

Marco Alfieri

Marco Alfieri, nato nel 1973, varesino, sposato e papà, già inviato de La Stampa, dopo aver lavorato a La Prealpina, Il Riformista, Il Sole 24 Ore e Linkiesta. Si occupa di politica e di economia, con un occhio particolare al nord Italia e alle sue trasformazioni. È autore di tre libri (Nord Terra Ostile. Perché la sinistra non vince, Marsilio 2008), (La Peste di Milano, Feltrinelli 2009) e (Angeli, demoni e soldi pubblici. Ascesa e declino di Don Verzè, Feltrinelli 2012), adora il basket e i Boston Celtics.

Condividi