Autore Redazione
domenica
27 Novembre 2016
05:36
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Cronaca - Alessandria

Il Tanaro visto dal cielo e raccontato da chi lavora a terra

Un resoconto attraverso le immagini girate dall'elicottero e le dichiarazioni degli agricoltori colpiti dagli allagamenti
Il Tanaro visto dal cielo e raccontato da chi lavora a terra

PROVINCIA ALESSANDRIA –  Il sospiro di sollievo tirato all’alba di sabato mattina, quando il Tanaro ha finalmente iniziato a mostrare segni di discesa, ha permesso ed Enti, soccorritori e Forze dell’ordine di riprendere fiato prima di affrontare nuove intense ore di lavoro. Quando Alessandria ha ritrovato la tranquillità necessaria per chiudere gli occhi e finalmente andare a dormire, la macchina dei soccorsi ha continuato incessantemente a lavorare. Con i primi raggi del sole sabato mattina Fausto Parodi ha nuovamente alzato in cielo l’elicottero di Castellazzo Soccorso. Dall’alto Marco Bologna della Protezione Civile e il Presidente di Castellazzo Soccorso Enrico Barberis hanno così potuto studiare la situazione dopo la lunga notte di apprensione.  “E’ stata una valanga d’acqua superiore al 2000 – ha spiegato Marco Bologna  – ma è difficile fare confronti con l’alluvione del ’94 perchè gli argini erano diversi“. Importante in questa emergenza, ha aggiunto il coordinatore della Protezione Civile è stato il ruolo del ponte Meier che ha consentito di gestire il traffico durante la chiusura del ponte Bormida. “Avevamo a disposizione tre ponti  (Meier, Tiziano e Forlanini) per gestire i flusssi da e per Alessandria”. “Meno male” ha concluso  “che sono state tutti i 3 al massimo della funzionalità”

Anche a “terra” l’attività non si è mai fermata. Da subito i soccorritori hanno azionato le pompe per liberare strade e campi dall’acqua, dal sottopasso di via Vecchia dei Bagliani, che si spera di poter riaprire da lunedì, fino alle aree golenali in zona Astuti. Si è lavorato anche per ripristinare la corrente elettrica in alcuni comuni rimasti al buio, come Pietra Marazzi. Incessante anche il lavoro nelle case e cascine nelle campagne dell’alessandrino. A San Salvatore,  ha raccontato Coldiretti Alessandria, Marco Frandini ha visto andare sott’acqua campi e raccolti e anche le erbe aromatiche già confezionate e pronte per essere spedite. 

Sergio Panizza  a San Michele ha visto arrivare, senza poter fare nulla, oltre un metro mezzo di acqua in pochi minuti all’interno della stalla. Passata l’allerta è iniziato anche il lavoro per una prima stima dei danni. La Presidente della Provincia, Rita Rossa, ha subito annunciato la volontà di rafforzare la richiesta dello Stato di calamità naturale del Presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. A questo, ha aggiunto, unirà anche tutte le questioni ancora aperte legate al nodo idraulico di Alessandria, a partire dal secondo ponte sulla Bormida, alle casse di laminazione “che comunque vanno fatte” fino a tutti i lavori di programmazione “che devono continuare”. 

Anche Coldiretti Alessandria ha chiesto la verifica delle condizioni per la richiesta dello stato di calamità nelle zone colpite dopo i primi sopralluoghi dei tecnici dell’associazione agricola. “Per giorni sarà impossibile eseguire qualsiasi lavoro, il nostro obiettivo è salvare il raccolto e ripulire dal fango gli annessi rustici — hanno sottolineato  i soci di Coldiretti impegnati con pompe ed idrovore a limitare i danni al settore primario, già messo alla prova varie volte e che continua a registrare, a causa delle avversità atmosferiche, gravi ripercussioni sul reddito delle impreseLa gente è ormai allo stremo – ha aggiunto iPresidente di Coldiretti Alessandria Roberto Paravidino –  ogni volta che arriva un nuovo disastro tocca di nuovo ripartire da capo. I nostri imprenditori sono di tempra resistente ma senza un aiuto delle Istituzioni rischiamo davvero che tutto venga vanificato. Per questo chiediamo che al più presto vengano avviate le procedure per verificare se esistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di calamità nei territori colpiti e che vengano ad essere predisposte agevolazioni o ogni forma di aiuto al fine di dare respiro alle aziende agricole.” 

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