L’ambiente si tutela anche facendo la spesa

Nella giornata mondiale dell’ambiente (nata nel 1972 e promossa dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite per richiamare, a livello globale, l’attenzione pubblica e le azioni politiche sulla questione della sostenibilità ambientale) la Coldiretti ha invitato i consumatori a recitare un ruolo attivo anche nel momento in cui si acquistano i prodotti. Sui banconi di supermercati o negozi, per esempio, basterebbe dare un’occhiata alla provenienza di frutta e verdura. Far arrivare le ciliegie dal Cile, i mirtilli dall’Argentina o gli asparagi dal Perù è causa di un elevato incremento dell’inquinamento. I lunghi viaggi per far arrivare questi prodotti avvengono con mezzi inquinanti che consumano petrolio ed emettono gas ad effetto serra. “E’ stato calcolato che – ha sottolineato la Coldiretti – un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per piu’ di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidride carbonica e gli asparagi dal Perù viaggiano per oltre 10mila km, bruciando 6,3 chili di petrolio e liberando 19,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei“.

Per attenuare questi problemi sarebbe sufficiente consumare cibi del territorio, secondo stagione e facendo attenzione agli imballaggi. in questa maniera una famiglia potrebbe arrivare ad abbattere fino a mille chili di anidride carbonica l’anno.

La top ten dei cibi che inquinano

Anche la Confederazione italiana degli agricoltori di Alessandria ha invitato a prestare maggiore attenzione all’ambiente. L’esortazione della Cia è su una maggiore accuratezza nella conservazione dei boschi e nella gestione di specie in soprannumero. Senza agricoltura, e quindi senza agricoltori, ha spiegato la Cia, i campi sarebbero solo sterpaglia e per questo il settore primario dovrebbe essere tutelato al massimo.