Autore Redazione
mercoledì
25 Marzo 2015
13:13
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Cronaca - Alessandria

Quando il grigio non basta più. Perché non portare un po’ di colore ad Alessandria? [FOTO]

Quando il grigio non basta più. Perché non portare un po’ di colore ad Alessandria? [FOTO]

ALESSANDRIA – Diamogli un pennello e coloreranno le grigie facciate di alcuni edifici degradati della città. La proposta era stata già lanciata nel 2014 in occasione della conferenza stampa che lanciava il Festival Inchiostro, da allora non ci sono state tante novità, ma ora forse siamo al decisivo punto di svolta e la street-art rischia di approdare davvero anche ad Alessandria.
L’idea di rileggere in chiave colorata la città è stata rispolverata in occasione del concorso di idee indetto da Ascom e Confesercenti, con un progetto legato alle vetrine. Sullo stesso stile anche una presentazione di recupero di alcuni stabili alessandrini avvenuta in occasione dell’incontro di ‘Noi Cittadini’ con l’assessore Mauro Cattaneo.
Per capire di cosa stiamo parlando è sufficiente guardare le immagini. Vecchi muri ingirigiti potrebbero lasciare spazio a disegni fantasiosi e artistici. La decadente visione di muri fatiscenti essere sopraffatta da un po’ di vivacità capace, si spera, di scatenare un effetto domino, magari contagiando il recupero di sempre più facciate o innescando l’interesse di qualche proprietario di immobili anticonformista. A tessere le fila di questo percorso c’è Andrea Musso, noto illustratore alessandrino, e uno dei 5 creatori del festival Inchiostro ad Alessandria. Nella sua mente il pensiero frulla da mesi e, grazie al suo ipad, è sempre pronto a sfoggiare suggestioni di palazzi alessandrini rielaborati in chiave artistica. L’impatto visivo è notevole, il disegno promozionale e di valorizzazione del territorio altrettanto forte: “noi abbiamo degli artisti alessandrini come Guido Bisagni, in arte 108, o Riccardo Guasco, che sono già abituati ad andare in giro per l’Europa per fare street-art. Abbiamo la fortuna di avere Guido Bisagni che ha iniziato una mostra a Milano da poco. Ha portato a Londra una mappa di Alessandria, con il suo stile, in una bellissima esposizione proprio sulle mappe. Io vorrei che questi artisti uno spazio lo trovassero in città. Proprio lui, l’anno scorso, in occasione dell’Inchiostro Festival in conferenza stampa chiese un muro per dipingerlo anche gratis. da uqel giorno quel muro stiamo cercando di darglielo“.

Per la verità il muro non è ancora arrivato ma l’idea rimane e Andrea Musso ci crede davvero “anche perché parliamo di arte e non di quelli che usano la bomboletta e fanno scritte imbrattano facciate. È una cosa nettamente diversa. I progetti di street-art più vicini a noi ad esempio sono a Torino (clicca QUI) dove il Comune ha indetto un bando per ridipingere decine di edifici ciechi, naturalmente non storici, nella barriera Nord e ha creato addirittura un tour turistico per farli vedere. Poi ci sono esempi a Roma con Tormarancia, dove i cittadini hanno condiviso un progetto artistico e ora molti edifici sono diventati una vera e propria galleria a cielo aperto. Il rinnovamento che sta arrivando con il ponte Meier potrebbe essere l’occasione per dare un altro volto ad Alessandria e a una città che si vuole rilanciare.
Noi vorremmo – ha aggiunto Musso – coinvolgere sempre di più la città e creare un vero volano turistico con il festival. C’è un bando per le idee di Noi Cittadini cui stiamo collaborando con le Officine Marcovaldo, poi c’è il bando Ascom-Confcommercio per dare un volto nuovo alle vie e in questo caso abbiamo pensato di declinare il nostro progetto di street-art non solo sui muri degli edifici. Adesso siamo in attesa di scoprire come è andata però a noi tutto il progetto complessivo ci piace e vorremmo portarlo avanti“.

Basterebbe poco per innescare questa ventata di colore in città anche perché alcuni edifici andrebbero comunque riqualificati e quindi i costi non sarebbero tanto differenti da ogni intervento comunque necessario ha aggiunto Musso: “quando un edificio è già da riverniciare il costo di un’impresa, il ponteggio, la chiusura del marciapiede, le persone che ci lavorano, le vernici sono tutte cose che hanno un costo. Si può dare un colore a tinta unica oppure si può affidare il lavoro a un artista. Perché non investire i soldi che comunque andrebbero spesi per una riverniciatura, con l’aggiunta di fondi europei o di un crownfounding, per creare una operazione di questo tipo? Avremo un ponte a breve e in piazza Gobetti ci sono edifici che potrebbero essere perfetti per la street-art. Vediamo se questa volta può piacere e dare uno stimolo per cambiare marcia“.

Lo vogliamo dare questo pennello in mano agli artisti?

Fabrizio Laddago

Di seguito alcune immagini di edifici alessandrini (e non) con suggestioni in chiave street-art:

 

Di seguito il progetto Bart a Torino:

Di seguito il progetto street-art a Roma:

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