30 Marzo 2021
15:43
All’Ospedale di Alessandria un macchinario innovativo per operare le coronarie: “È il primo in Italia”
ALESSANDRIA – Ancora una volta l’Ospedale di Alessandria si distingue tra le eccellenze sanitarie italiane. Questa volta a raggiungere un primato nazionale assoluto è stata la Struttura Complessa di Cardiologia diretta dal dottor Gianfranco Pistis. Nella giornata di lunedì 29 marzo, infatti, è stato eseguito un intervento di angioplastica coronarica estremamente innovativo. Nello specifico l’equipe di cardiologia interventistica guidata dal dottor Gioel Gabrio Secco e dal dottor Maurizio Reale hanno eseguito un intervento mai fatto prima in Italia su due pazienti affetti da malattia coronarica severa e diffusamente calcifica.
Alessandria è tra le prime città del Piemonte per angioplastiche eseguite, circa 1200 all’anno. “L’angioplastica, in maniera molto semplificata, consiste nel gonfiare un palloncino nel punto dove la coronaria è ristretta. Questa operazione permette di dilatarla. Subito dopo viene inserita una retina metallica, detta stent, in modo che nel medio lungo termine non avvenga un nuovo restringimento della coronaria“, spiega il dottor Pistis. Ci sono però dei casi dove il restringimento della coronaria è molto calcifica, “ovvero presenta molto calcio. Se noi utilizziamo semplicemente un palloncino non riusciamo a dilatare la coronaria poiché la calcificazione è piuttosto dura. Sono stati creati in questo senso appositi dispositivi per tentare di superare questo ostacolo attraverso l’aterectomia rotazionale, ovvero una piccola fresa che entra nelle coronarie e sbriciola il calcio“, aggiunge Pistis.
A fine marzo all’Ospedale di Alessandria è arrivato un nuovo macchinario, utilizzato per la prima volta in Italia su due pazienti. “Si tratta di uno strumento che permette di eseguire un’aterectomia coronarica ma con sistema orbitale. È una forma di aterectomia i cui movimenti creati da questa fresa nel blocco di calcio risultano più efficaci e con una maggiore sicurezza per il paziente, quindi con una minore percentuale di complicanze. Invece che fresare con la punta come un trapano, è una fresatura anche laterale“, prosegue Pistis. Questo macchinario, che arriva dall’azienda americana Csi, è poco utilizzato anche in Europa. “Si tratta di un primato che ci onora e che gratifica il nostro lavoro“, conclude il primario della Struttura Complessa di Cardiologia.
“Grazie a questo innovativo sistema, possiamo offrire una terapia ottimale anche in tali pazienti“, sottolinea il dottor Gioel Gabrio Secco che ha guidato insieme al suo team l’operazione sui due pazienti. Si tratta di uno strumento che “offre il miglior trattamento possibile e limitando al minimo le complicazioni legate ad interventi così delicati. Durante l’operazione siamo stati in collegamento costante con i colleghi statunitensi che ci hanno guidato e supportato in questo primo importante e fondamentale test”. La Cardiologia Interventistica dell’Azienda Ospedaliera Santi Antonio e Biagio, è stata individuata come primo centro in Italia, superando la concorrenza di altri centri, per iniziare con l’utilizzo di questo innovativo sistema.
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