19 Aprile 2021
12:01
In Piemonte quasi 25mila tonnellate di rifiuti elettronici nel 2020: la situazione di Alessandria
ALESSANDRIA – In Piemonte sono state raccolte quasi 25mila tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) nel corso del 2020. È quanto emerge dal Rapporto Annuale 2020 del Centro di Coordinamento RAEE. Rispetto all’anno precedente, si è registrata una crescita del 6,1%, ma l’incremento è concentrato nella sola provincia di Torino.
La raccolta dei RAEE del freddo e del clima (R1) ha evidenziato un calo comune a tutte le province della regione e pari al -6,2% rispetto al 2019. In netta crescita la raccolta dei grandi bianchi (R2) con un +28,8%, quasi 1900 tonnellate in più rispetto all’anno precedente. Cresce anche la raccolta dei piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (R4), ma in misura decisamente contenuta: +1,4%. Diminuiscono invece i volumi di apparecchi con schermi (R3) e sorgenti luminose (R4), con un calo rispettivamente del -1,4% e del -6%. Un andamento in linea con il trend emerso nell’area Nord.
“Anche nel 2020 la raccolta pro capite piemontese resta ben al di sotto sia della media dell’area di appartenenza sia quella di area nazionale: l’incremento del 5,5% lascia il valore regionale a 5,67kg/ab, al dodicesimo posto nel ranking nazionale e ultima nella sua area di riferimento”, fa sapere il Centro di Coordinamento RAEE. Come anticipato, l’incremento è focalizzato su una sola provincia, quella di Torino: con più di 11 mila tonnellate, raccoglie poco meno della metà dei volumi complessivi regionali ed è anche quella che registra la crescita più elevata (+19,1%). In particolare, il contributo alla crescita arriva dal settore R2, che segna un +79,9%. Segue Cuneo con poco meno di 4mila tonnellate e un calo generale del -4% rispetto al 2019.
Allineate, per volumi raccolti, le province di Novara e Alessandria, con la prima che cresce del 2,1%, in forza dell’incremento più elevato a livello regionale (+8,6%) nel settore R4, e in calo la seconda (-0,7%), nonostante l crescita a +24,8% in R5. Seguono la provincia Verbano-Cusio-Ossola, con un lieve incremento dello 0,07%, e Vercelli, in calo del -6,7%. In ultima posizione, con i volumi più bassi di tutto il nord Italia, Biella e Asti, con rispettivamente 830 e 784 tonnellate.
La rete di raccolta risulta fortemente influenzata dal ruolo dei centri di raccolta comunali che raccolgono più del 99% dei volumi in tutte le provincie, con unica e importante eccezione a Torino, dove influisce anche il contributo della raccolta in luoghi di raggruppamento della distribuzione (LdR). Limitatamente al raggruppamento cinque, nella provincia di Alessandria il contributo alla raccolta risulta estremamente polarizzato dai centri di raccolta privati che pesano per l’11% circa della raccolta regionale. La raccolta pro capite più alta spetta alla provincia VCO, con 8,42kg/ab e un valore complessivo in calo dell’1,3% rispetto al 2019. Seguono nell’ordine Novara, Vercelli, Cuneo, Alessandria, Torino, Biella e Asti.
“I dati del Piemonte mostrano una situazione in chiaro scuro, espressione di grandi contraddizioni: al risultato sempre di buon livello della provincia di Verbano-Cusio-Ossola si contrappone il risultato della provincia di Asti che è inclusa nel novero delle peggiori 15 province italiane”, commenta Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE. “Sempre Asti merita una particolare attenzione per la raccolta inesistente del raggruppamento 2, terz’ultimo dato in Italia superato, in peggio, solamente dalle province di Salerno e di Taranto. A questo si aggiunge una raccolta estremamente con-tenuta per il raggruppamento 4 della stessa provincia astigiana e di quella torinese, inserita nella top ten delle peggiori performance italiane per la raccolta del raggruppamento 3. È necessario che la Regione cresca sensibilmente sui dati di raccolta per non alimentare filiere che non possono che destare seri dubbi su una corretta gestione ambientale”.
“Riteniamo che sia di fondamentale importanza la raccolta e la gestione dei RAEE, sia sotto il profilo ambientale, sia sotto quello economico con il recupero di materiali preziosi nell’ottica di un’economia circolare”, dichiara l’Assessore all’Ambiente della Regione Piemonte Matteo Marnati. “Per questo, da alcuni anni, la Regione sta investendo sia nello sviluppo delle raccolte porta a porta, con le quali si evita che i cittadini possano conferire erroneamente i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici nei cassonetti dell’indifferenziato, sia nell’implementazione, distribuzione capillare sul territorio e ammodernamento dei centri di raccolta degli stessi RAEE. Obiettivo ancora da raggiungere è quello di innalzare la media pro capite”.