26 Luglio 2021
05:40
Biogas a Valmadonna, assemblea pubblica dell’azienda ma il Comitato non ci sarà: “Una messinscena”
ALESSANDRIA – Dopo oltre quattro mesi torna d’attualità la vicenda del progetto dell’impianto a biogas a Valmadonna, promosso da Ravano Power. A fronte delle criticità evidenziate a marzo dalla Provincia nell’ultima conferenza dei servizi, questo lunedì sera è stata convocata al Centro Congressi di piazza De Andrè ad Alessandria una assemblea pubblica: l’azienda vuole infatti spiegare alla città il progetto Alessandria Biometano, con le “modifiche, integrazioni e novità apportate per rispondere in modo ancor più puntuale alle necessità e alle esigenze territoriali” si legge nella nota dell’azienda. L’assemblea potrà comunque essere seguita in diretta streaming sul sito AlessandriaBiometano.it a partire dalle 18.30.
Rispetto a questo appuntamento, però, sono state ufficializzate alcune defezioni: mancherà infatti il Comitato No Biogas, composto dai cittadini di Valmadonna: “Riteniamo si tratti una iniziativa del tutto inopportuna, visto che proprio in questi giorni si sta concludendo la verifica della compatibilità alla legge del progetto, ma soprattutto fuori tempo massimo. Sarebbe stato certamente un buon esempio di democrazia partecipativa coinvolgere la Cittadinanza prima della presentazione del progetto. Ora, invece, dopo aver incassato i pareri negativi di tutte le amministrazioni coinvolte, l’iniziativa della Società assume i contorni di una messinscena dal chiaro intento strumentale. È evidente infatti il tentativo di condizionare la Provincia che si dovrà pronunziare a breve: se i presupposti tecnici e giuridici del progetto sono inconsistenti, meglio cercare con un espediente comunicativo di distogliere l’attenzione dalle insanabili lacune di un progetto approssimativo, pericoloso e non emendabile – quali che siano dimensioni e portata dell’impianto – come emerso dalle risultanze della conferenza dei servizi. Abbiamo evidenziato nella sede appropriata, vale a dire il procedimento, le solide ragioni a fondamento del NO, nella certezza che le amministrazioni sapranno svolgere con serietà, serenità ed imparzialità il proprio compito, nel rigoroso rispetto della legge”.
• Il biometano deve derivare soprattutto da sottoprodotti agricoli o da scarti, e il meno possibile da colture agricole dedicate, come già fatto dalla Provincia chiederemmo di meglio dettagliare la provenienza della materia vegetale, soprattutto per le garanzie che le colture siano veramente di secondo raccolto, meglio ancora se scarti. E così?
• Inoltre i sottoprodotti o scarti devono derivare dalla stessa azienda agricola oppure dall’immediato circondario: quale è la provenienza in questo caso?
• I due punti precedenti sono generali e riguardano l’impianto a prescindere da dove venga localizzato, poi c’è una terza domanda molto localizzata: il proponente ha tenuto conto del pozzo potabile di Cascina Porcellana immediatamente a valle dell’impianto?”