27 Ottobre 2021
10:17
La Cia denuncia una speculazione sui prezzi delle materie prime: “A rischio la produzione 2022”
ALESSANDRIA – I prezzi di concimi, gasolio ed energia, ma anche di plastiche per il confezionamento, sono ormai alle stelle. Si parla di prezzi raddoppiati nel giro di un anno e portati anche oltre il 50%. Una speculazione che, secondo quanto denunciato dalla Cia del Piemonte, è stata cavalcata per via della crisi economica per l’emergenza sanitaria. “Si sta speculando sulle materie prime, mettendo in seria difficoltà la produzione agricola e zootecnica di un intero Paese, quando in realtà è il motore agroalimentare su cui si è sostenuta l’Italia per quasi due anni di pandemia“, spiega in un comunicato la Confederazione italiana agricoltori.
Questo rincaro sta portando la semina e la pre-semina di grano e, quindi, la produzione 2021-2022 a essere in forte discussione per molte aziende. L’aumento dei prezzi della materia prima, infatti, non arriverà mai a pareggiare quello dei costi di produzione e nello specifico di concimi come il nitrato ammonico, salito a +30% (da 46 euro/qt a 75 euro/qt) e dell’urea aumentato del 40% (da 55 euro/qt a 88 euro/qt). Sostanze che sono, ovviamente, altrettanto importanti per la preparazione di gran parte dei terreni agricoli e per molte altre colture di stagione, fino a incidere su quantità e qualità del prodotto finale. Stesso discorso può farsi per il comparto zootecnico e allevatoriale. I rialzi su mais (+50%) e soia (+80%) rendono decisamente poco remunerativa la produzione di carne di qualità controllata.
“Siamo in una fase chiaramente speculativa e bisogna intervenire, come l’organizzazione sostiene da tempo, lungo la catena del valore e della distribuzione. Va reso democratico il processo di redistribuzione del valore che paga il consumatore finale. Perché gli agricoltori attraggono ancora troppo poco e non hanno alcuna garanzia di reddito. Il governo vigili su quanto sta accadendo e, sempre con le istituzioni, si ragioni seriamente per la competitività delle imprese italiane e la priorità rappresentata dal reddito. Serve un vero ‘Patto di sistema’ che incentivi aggregazione, promozione unitaria, sviluppo dell’economia contrattuale, contrasto alle pratiche commerciali sleali e operatività piena dell’interprofessione. Altrimenti, dimentichiamoci il raggiungimento di standard di sostenibilità degni del Green Deal Ue”, ha spiegato Gabriele Carenini, imprenditore casalese e presidente regionale Cia Piemonte, membro di giunta nazionale di Cia -.