Autore Redazione
giovedì
28 Aprile 2022
15:19
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Eventi - Spettacoli - Alessandria

Domenica 8 maggio all’Acsal lo spettacolo interattivo “OCA. L’arte che allena il pensiero”

Domenica 8 maggio all’Acsal lo spettacolo interattivo “OCA. L’arte che allena il pensiero”

ALESSANDRIA – Domenica 8 maggio, alle 17, nella sede dell‘Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria, in piazza Fabrizio De Andrè 76, si terrà “OCA. L’arte che allena il pensiero”, spettacolo interattivo sulla cittadinanza attiva che conclude il progetto “ASAP – Let’s change as soon as possible“.

“OCA. L’Arte che allena il pensiero” è un nuovo spettacolo di SCT Centre (Torino) che ha al centro il gioco dell’Oca, uno dei giochi di società più antichi in Italia, con 50 caselle animate da scene interattive, quiz, monologhi, storie esemplari, momenti di show vero e proprio per allenare la mente e sviluppare il pensiero critico del pubblico.

Quattro attori, accompagnati dalle note di un trio jazz, condurranno il pubblico, diviso in due squadre, attraverso un percorso che affronterà grandi temi quali: disuguaglianze, lotta alle discriminazioni, inclusione, diritti, cittadinanza attiva, evocando storie di donne e uomini del passato e del presente, ma anche studi e riflessioni sull’attualità contemporanea italiana ed estera.

Una performance interattiva che torna ad animare il dibattito pubblico, dopo la presentazione al Polo del ‘900 di Torino. Gli spettatori (giovani, famiglie, cittadini e cittadine dai 12 ai 100 anni) saranno chiamati a partecipare al gioco, interagendo tra loro e con i performers, divertendosi e riflettendo allo stesso tempo.
La prenotazione è gratuita e obbligatoria al seguente link: https://www.culturaesviluppo.it/evento/oca-larte-che-allena-il-pensiero/

In scena Alberto Pagliarino, Maurizio Bertolini, Fabrizio Stasia, Viola Zangirolami, musica dal vivo The Hot Pots.
Le caselle del gioco dell’oca sono state realizzate dagli studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino.
Regia di Alessandra Rossi Ghiglione.
Produzione Il Mutamento, SCT Centre | Corep.

A differenza del tradizionale gioco dell’Oca, in OCA. L’arte che allena il pensiero, infatti, le caselle sono caratterizzate da quiz, dalla presentazione di scene interattive create con la cittadinanza, da monologhi teatrali, da icone di grandi personaggi; contengono domande di educazione civica, presentano storie esemplari e modelli di vita virtuosi.
I contenuti del gioco sono stati progettati da un comitato di esperti e alla sua realizzazione hanno collaborato gruppi e associazioni per un totale di circa 130 abitanti: giovani adulti, adolescenti, donne di diverse culture, educatori e operatori sociali, ricercatori universitari coinvolti in un programma di workshop e incontri tra febbraio 2020 e maggio 2021. Gli studenti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino hanno progettato e realizzato in chiave artistica le caselle che compongono il classico gioco dell’oca. Ognuna misura 1 metro per 70 cm e contiene un QR code per accedere attraverso smartphone a contenuti multimediali appositamente creati.

In questo modo OCA. L’arte che allena il pensiero diffonde informazioni a tematica sociale, quali per esempio: lo sapete che tra un torinese che vive alle Vallette (quartiere popolare) e un altro che vive in collina (zona benestante) ci sono quasi 3 anni di speranza di vita di differenza? O che il Kazakistan, per uguaglianza di reddito, è davanti a Italia e Finlandia? E che gli Stati Uniti sono ancora il Paese più potente del mondo, ma rimangono dietro alla Birmania per uguaglianza di reddito (dati 2015)? Dati non sempre scontati in quanto, come afferma la Banca Mondiale che calcola l’uguaglianza di reddito con il coefficiente di Gini, un Paese può essere estremamente ricco, ma distribuire in modo molto diseguale la ricchezza tra i cittadini.

OCA. L’arte che allena il pensiero spiega anche dinamiche mentali, per esempio perché il nostro cervello preferisca relazionarsi con un suo simile piuttosto che con una persona dai tratti somatici diversi. E proprio perché “imparare richiede tempo”, OCA non premierà il primo concorrente a terminare il gioco, ma chi accumulerà più punti esperienza detti “punti sale in zucca”. I giocatori infatti impareranno che a volte fermarsi a riflettere e arrivare secondi può far vincere la partita del pensiero critico.

Mettendo alla prova il giocatore, OCA. L’arte che allena il pensiero costruirà così un percorso artistico e ludico di capacity building orientato allo sviluppo del pensiero critico dei cittadini, ma anche mirato a contrastare le discriminazioni, migliorare la qualità della cittadinanza e combattere le disuguaglianze. A questo proposito, molti psicologi sostengono che l’essere umano crede erroneamente di essere razionale, ma quando è costretto a prendere decisioni in condizioni complesse usa generalmente un “pensiero intuitivo”.
Con la triste premessa che il 46% italiani soffre di analfabetismo funzionale e non comprende un testo leggendolo, la domanda alla base dell’idea di OCA è dunque: “quante persone costruiscono per sé un percorso di formazione permanente per sviluppare il proprio pensiero critico rispetto alla gestione di bisogni civici in un contesto complesso?”. Con questo obiettivo il partecipante dovrà mettere alla prova la propria capacità di agire di fronte a situazioni inaspettate: valutare una discriminazione in atto, oppure far fronte a comportamenti civili non virtuosi, e più in generale porre la propria attenzione verso aspetti non scontati del mondo che lo circonda. Il tutto sfruttando la metodologia del Teatro Sociale e di Comunità che si fonda sull’efficacia del teatro e delle performing arts per lo sviluppo dell’uomo e delle sue relazioni sociali.

OCA è il risultato di un percorso di 2 anni di studio, continuerà a vivere in giro per l’Italia conservando le sue caratteristiche di spettacolo partecipativo, divertente ed educativo e connotato da un approccio culturale rivolto al sociale. La versione in scatola del gioco, trasportabile e accessibile ovunque, è dotata di sistema QR code (come nella versione dal vivo), come nella versione dal vivo, grazie al quale il gioco potrà essere attualizzato nel tempo.

Della versione moderna del “Nuovo e molto dilettevole giuoco dell’Oca” si ha notizia fin dal 1580 quando Ferdinando I de’ Medici ne regalò un esemplare a Filippo II re di Spagna. Le caselle raffiguravano elementi tradizionali, come il ponte, il pozzo e l’oca, naturalmente, che consentiva di percorrere di nuovo i passi dettati dal lancio dei dadi, ma erano presenti anche figure come il pazzo e la morte. Forse anche per la sua forza allegorica, oltre che per la semplicità delle sue regole, il gioco ha attraversato i secoli e il suo tabellone ha seguito mode e tendenze artistiche che si sono susseguite nei secoli. OCA, in fondo, ne è l’ultima versione: moderna, educativa ma sempre “molto dilettevole”.

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