Autore Redazione
lunedì
22 Gennaio 2024
14:15
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Cronaca - Alessandria

Ricostruzione della mammella: all’Ospedale di Alessandria una tecnica all’avanguardia

Ricostruzione della mammella: all’Ospedale di Alessandria una tecnica all’avanguardia

ALESSANDRIA – La Chirurgia Plastica dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Alessandria ha avviato una nuova e innovativa tecnica di ricostruzione mammaria che sarà oggetto anche di condivisione con medici e professionisti di altri presidi. Spesso, dopo una mastectomia, si eseguono interventi di ricostruzione della mammella post oncologica con il ripristino del volume mammario e, in una seconda fase, la ricostruzione dell’areola e del capezzolo. Questa ricostruzione viene spesso trascurata e fino a poco tempo fa l’unica metodica era l’allestimento di lembi cutanei utilizzando proprio la cute della regione mammaria, con risultati non sempre stabili nel tempo e soddisfacenti. Il tutto seguito, a distanza di un mese, dalla dermopigmentazione effettuata da un tatuatore esterno.

“Oggi – ha spiegato Marco Ghiglione, responsabile della Chirurgia Plastica e Ricostruttiva (foto in basso) – abbiamo invece l’opportunità di utilizzare un impianto per la ricostruzione del capezzolo (FixNip) che è un impianto ipodermico in silicone solido posizionabile in regione sottocutanea nella sede del capezzolo originario”. Un intervento che si esegue in anestesia locale e che assicura tempi di convalescenza brevi e ottimi esiti, soprattutto per la stabilità del risultato. Tra i primi ospedali ad eseguire questo tipo di operazione, quelle effettuate hanno riscontrato una grande soddisfazione delle pazienti.

Inoltre è stato chiesto all’Ospedale di Alessandria di essere centro pilota per insegnare questa innovativa tecnica a quei medici che vorranno utilizzare l’impianto FixNip. “Grazie anche alla generosa donazione da parte dell’associazione BIOS di un tatuatore chirurgico per la dermopigmentazione areolare – ha concluso il dottor Ghiglione -, ora siamo completamente autonomi nella ricostruzione della mammella, diventando un centro d’eccellenza per l’intero territorio piemontese, e non solo”.

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