Autore Redazione
mercoledì
20 Gennaio 2016
15:20
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Eventi - Alessandria

“Centocinquanta”, uno spettacolo teatrale sulla complessità dei rapporti umani

“Centocinquanta”, uno spettacolo teatrale sulla complessità dei rapporti umani

ALESSANDRIA – Giovedì 21 gennaio andrà in scena alla Ristorazione Sociale lo spettacolo: Centocinquanta – secondo appuntamento del 2016 della rassegna teatrale del giovedì ad Alessandria Voglia di teatro.
Direzione artistica: Laura Bombonato. Prima dello spettacolo, è possibile, per chi lo desideri, mangiare un piatto alla Ristorazione Sociale per 5 euro, dalle ore 20 alle ore 21:15, prenotando al numero: 3292329806
Lo spettacolo avrà inizio alle 21:30.

La recensione di Nicoletta Cavanna

La complessità dei rapporti umani, quando è ingabbiata in situazioni schematiche e claustrofobiche, risalta in tutta la sua enormità. In due quadri di ambientazione differente si consumano frustrazioni, storie d’amore finite e incompatibilità perpetrate in nome del vincolo matrimoniale.

Nel primo quadro un dialogo cameriera-cliente crea un clima destabilizzante, dove diventa ovvio non consumare al ristorante e la normalità è distorta dal paradosso. La routine di un matrimonio finito è misurata in numeri che suscitano ilarità, ma riportano alla tristezza di un sentimento che si esaurisce e lascia solo rancore.

Nel secondo quadro, ambientato in un salotto, la rabbia scaturisce da un diverbio futile sulle parole della filastrocca ”Centocinquanta la gallina canta”, da cui il titolo. Sotto la pochezza dell’argomento del litigio si scoperchia un mondo di insofferenza. Tutti i protagonisti litigano tra loro e l’effetto è quello della rissa verbale, immagine iconica dell’egotismo che crea barriere insormontabili.

A sciogliere la tensione e la querelle, l’intervento di un famoso tenore, citato sin dall’inizio dei dialoghi (Elvio Bombonato, padre della regista e noto insegnante alessandrino), che regala, per mimica ed enfasi, il momento più ilare della serata.

Si ride e si apprezzano i sottesi richiami alla realtà, spesso più assurda della finzione. Il taglio registico mette in evidenza il lato comune di tutti i protagonisti, ovvero l’incapacità di ascoltare e capire le controparti. Da qui il paradosso, sottolineato dai dialoghi assurdi o da particolari come gli abiti bianchi e neri speculari dei due avvocati matrimonialisti, identici nell’insultarsi come nel trattare. Ogni protagonista è solo, interagisce puramente per prevalere e l’effetto è surreale.

In scena Cristina Brunetto, Monica Cortigiani, Federica Gasparini, Paola Gota, Nicoletta Mensi, Daniela Musso, Danilo Seregni, Simona Serra, Flavio Speranza, Marinella Scagliotti, Maria Teresa Traversi, Elvio Bombonato.

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