18 Aprile 2016
22:00
Quasi 9 mila imprese in più in Piemonte nei primi 6 mesi dell’anno. Il tasso di crescita rimane però negativo
PIEMONTE – Sono 8924 le nuove imprese nate in Piemonte nel primo semestre dell’anno. Nonostante il dato sia in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il saldo sulla nati-mortalità delle imprese registrato dalla Camere di Commercio piemontesi è ancora negativo. Le cessazioni di attività sono state infatti 11.041 e il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si è in un tasso di crescita del -0,48%, comunque in lieve miglioramento rispetto al -0,62% del I trimestre del 2015. La contrazione della base imprenditoriale piemontese è tuttavia ancora superiore a quella rilevata a livello nazionale (-0,21%). Il dato regionale scaturisce dalle flessioni delle basi imprenditoriali di tutte le realtà provinciali. Novara (-0,33%) e Cuneo (-0,36%) registrano le contrazioni di entità minore, mentre Vercelli (-0,61%) e Asti (-0,59%) scontano le perdite più intense. I tassi di crescita rilevati per i restanti territori approssimano il risultato regionale: Alessandria -0,53%; Biella -0,51%; Torino -0,50%, Verbano Cusio Ossola -0,49%.
Il bilancio per forma giuridica restituisce segnali positivi per le sole società di capitale, che rappresentano il 16,5% delle imprese aventi sede legale in Piemonte e che hanno messo a segno, nel I trimestre del 2016, un tasso di crescita del +0,50%. Appaiono, invece, negativi i saldi anagrafici delle altre classi di natura giuridica: la flessione più intensa riguarda le imprese individuali (-0,69%), che costituiscono ancora la parte più rilevante del sistema imprenditoriale regionale.
Tutti i settori di attività hanno registrato tassi negativi di variazione dello stock.
Il turismo (-0,16%) e gli altri servizi (-0,06%), gli stessi comparti che nel 2015 avevano realizzato le performance migliori, scontano le flessioni di minore intensità. Di simile entità appaiono i risultati concretizzati dall’agricoltura (-0,60%), dall’industria in senso stretto (-0,64%) e dalle attività commerciali (-0,65%). Il settore maggiormente penalizzato è, ancora una volta, quello delle costruzioni (-0,94%).
“I dati del Registro imprese ci confermano la difficoltà di sopravvivenza delle nostre imprese, sebbene si scorgano dei segnali di miglioramento rispetto a un anno fa – ha commentato Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere Piemonte –. Ancora una volta, a resistere sono le imprese più strutturate, quelle con un patrimonio aziendale più solido e una struttura economico-finanziaria in grado di offrire più garanzie per il credito. L’attenzione delle istituzioni deve quindi rivolgersi a tutte le altre aziende, quelle più piccole e meno strutturate, che rappresentano la maggioranza del tessuto imprenditoriale della nostra regione. Le Camere di commercio sono da sempre vicine alle piccole realtà produttive che costituiscono l’eccellenza del nostro territorio, supportandole attraverso strumenti di accompagnamento all’imprenditorialità, agevolazioni nell’accesso al credito, sostegno all’internazionalizzazione, supporto organizzativo nell’ambito della partecipazione alle più importanti manifestazioni fieristiche”.