8 Ottobre 2016
03:42
Trenta esuberi tra un mese alla Tacchella di Cassine. “Se Renzi viene per il Meier ci faremo sentire”
CASSINE – Pronti a farsi sentire anche dal premier Matteo Renzi, se il presidente del Consiglio arriverà ad Alessandria per l’inaugurazione del Ponte Meier. Cgil, Cisl e Uil alzano le barricate contro il rischio di 30 esuberi all’azienda Tacchella di Cassine, leader nella produzione di macchine utensili. Il 7 novembre scadranno tutti gli ammortizzatori e i nuovi acquirenti, la Grinding Technology e l’imprenditore Ermanno Rosa, hanno proposto alle parti sociali delle condizioni irricevibili: oltre a tagliare di un terzo il personale, i 60 dipendenti rimasti dovrebbero rinunciare agli aumenti salariali acquisiti negli anni e i 30 che resteranno senza lavoro, inoltre, soprassedere dall’intraprendere azioni legali.
“Non è una proposta, sembra quasi che sia stata fatta per farsi dire di no. Nei due incontri che abbiamo avuto non si è mai parlato di piano industriale” ha detto Mirko Oliaro, Fiom Cgil “A monte ci sono queste condizioni: non fare nulla per difendere la propria dignità.”
“Si tratta di una proposta denigrante” ha aggiunto Alberto Pastorello, della Uilm Uil “ricordo poi che lo stabilimento di Cassine ha fino a questo momento tenuto in piedi la “baracca” di tutto il gruppo. E 60 lavoratori sono pochi per le esigenze di produzione.”
“Sarà determinante ottenere una proroga alla scadenza del 7 novembre” ha sottolineato Salvatore Paffundi, della Fim Cisl.
Chiara la proposta delle parti sociali per avviare una trattativa: il passaggio di tutti e 90 dipendenti sotto la nuova gestione, a parte chi, per scelta o perché vicinissimo alla pensione, opta per restare in procedura straordinaria.
La Tacchella di Cassine fa parte del gruppo Imt, insieme ai siti di Riva presso Chieri e Casalecchio di Reno: in tutto sarebbero solo 90 su 219 i dipendenti che resterebbero, 60 dei quali proprio a Cassine. Ad accrescere la beffa il fatto che, nonostante la crisi e la procedura di amministrazione straordinaria in vigore da gennaio 2015, la Tacchella continui a rappresentare un punto di riferimento. “Ferrari, Fiat, Ducati sono nostri clienti” ha raccontato un dipendente “nel nostro campo siamo leader in Italia.”
Prima della data spartiacque del 7 novembre, la prossima sarà una settimana decisiva: martedì mattina è in programma un incontro col Prefetto Romilda Tafuri e le parti sociali hanno anche sollecitato un tavolo permanente col Ministero dello Sviluppo Economico. Nel frattempo a Cassine continueranno gli scioperi e i presidi: una delegazione di lavoratori quasi certamente sarà presente martedì mattina in piazza della Libertà, davanti a Palazzo Ghilini, durante il faccia a faccia col Prefetto Romilda Tafuri. In occasione del confronto a Roma, poi, potrebbero partire dalla provincia dei pullman di dipendenti pronti a manifestare nella Capitale.