10 Gennaio 2017
05:00
Emergenza freddo: servono coperte e indumenti invernali per chi trascorre le notti al gelo
ALESSANDRIA – Le sciarpe strette intorno al collo e alzate fino a coprire il naso. I giacconi chiusi fino all’ultimo bottone. Il freddo da ormai diversi giorni riesce comunque a intrufolarsi in ogni minima fessura. Quello che per la maggior parte di noi è un gelo comunque sopportabile, forse anche solo perchè riscaldato dalla consapevolezza che sia momentaneo, almeno fino al momento di entrare in auto, in un bar o rientrare finalmente a casa, per altri è inseparabile compagno di interne giornate e lunghe notti. Contro quel freddo c’è chi ha come riparo una siepe allo Skate Park, chi le mura di una struttura ormai fatiscente davanti alla stazione. Per tutti loro, uomini e donne, in alcuni casi anziani, un giaccone pesante o una coperta in più può fare la differenza. Lo sanno bene tutti i soggetti che ad Alessandria, già dallo scorso 5 dicembre, sono impegnati a fronteggiare l’emergenza freddo. Da quando il termometro ha cominciato a scendere sotto zero per loro è aumentato l’impegno, anche solo per portare una bevanda calda, una coperta o un paio di guanti. Anche se può non essere facile da capire, ha spiegato Fabio Scaltritti della Comunità di San Benedetto al Porto, per qualcuno il giaciglio ricavato in un angolo di piazza Garibaldi, in una via buia al quartiere Cristo o un angolo di un parcheggio non lontano da un frequentato centro commerciale è comunque una casa, più di un letto al caldo in uno dei dormitori della città. I motivi sono diversi, ma per queste persone il freddo è comunque un compagno di vita. Il gelo, però, può mostrare un volto spietato. Da ormai da due settimane il pulmino dell’emergenza freddo esce quindi almeno una sera in più del previsto. Di notte gira per la città senza saltare nemmeno uno dei luoghi che ormai gli operatori sanno essere diventati riparo di alcuni senza tetto. Una mappa che non dimentica i vagoni dei treni e che è stata tracciata anche grazie alla collaborazione dei cittadini e delle forze dell’ordine ed è frutto di quel lavoro sinergico che ad Alessandria vede insieme Caritas, Opere di Giustizia e Carità, Comunità di San Benedetto al Porto, Cooperativa Company &, Comune di Alessandria, Asl e Cissaca. “Condividere informazioni sembra una banalità – ha aggiunto Fabio Scaltritti – In realtà è il frutto di un lungo e non semplice lavoro che oggi ci permette di seguire con strumenti diversi e più adeguati singole persone, o intere famiglie, che vivono situazioni estremamente difficili“. Le storie sono tutte diverse e per alcuni il bicchiere di latte, di thè o caffè caldo che viene offerto dagli operatori in viaggio nella notte può fare la differenza. “Il nostro compito è prima di tutto informarli dei posti liberi nei dormitori – ha raccontato ancora Scaltritti – Noi ovviamente ci offriamo anche di accompagnarli ma per qualcuno la risposta è sempre un cordiale no. Ci dicono passate pure, scambiamo volentieri due parole e se abbiamo bisogno di qualcosa ve lo chiediamo. Per queste persone, però, il dormitorio non è la soluzione”. Una coperta o un giaccone sono però utili e soprattutto servono. Per questo l’invito è a portare indumenti invernali, in particolare da uomo, plaid o coperte alla Caritas di Alessandria, in via delle Orfanelle 25 o alla Casa di Quartiere in via Verona 116. Nel frattempo andrà comunque avanti anche il servizio il sabato notte, e uscite straordinarie, del pulmino dell’emergenza freddo. Fino al 5 marzo, o anche di più se sarà necessario, continuerà il lavoro extra nei dormitori della città che durante tutto l’inverno riescono così ad ospitare 50 uomini a notte, rispetto ai 35 posti ordinari, e una trentina di donne tra la struttura in Spalto Marengo e quella in via San Giacomo della Vittoria. Oltre a questo, ha ricordato Scaltritti, c’è anche tutto il lavoro per evitare di lasciare al freddo persone, o intere famiglie che hanno ancora un tetto sulla testa ma vivono situazioni ugualmente drammatiche. “Grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria – ha sottolineato Scaltritti – durante l’inverno riusciamo anche a pagare alcune bollette o mensilità arretrate delle famiglie e concordiamo rateizzazioni per la rimanente parte. In questo modo evitiamo sfratti o il distacco della fornitura di gas, almeno nei mesi più freddi dell’anno. In altri casi portiamo invece legna o pellet e, se ormai non è possibile fare altro, anche stufe elettriche“.