Autore Redazione
mercoledì
25 Marzo 2020
13:30
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Cronaca - Acqui Terme

Scarseggiano i respiratori e ad Acqui pensano all’alternativa con maschere da snorkeling

Scarseggiano i respiratori e ad Acqui pensano all’alternativa con maschere da snorkeling

ACQUI TERME – “Stiamo cercando possessori della maschera da snorkeling Easybreath (Decathlon) disposti a donarli all’ospedale di Acqui Terme“. Questo l’insolito appello lanciato dal sindaco Lorenzo Lucchini sui social network. Il motivo della richiesta? La sperimentazione di una maschera ospedaliera per la respirazione semi-assistita da distribuire in tutti i reparti del nosocomio cittadino. “Il progetto, che è nelle sue fasi iniziali, è nato dopo una chiacchierata con una dottoressa di Parma. È stata lei a segnalarmi l’idea di un’azienda bresciana di convertire maschere da snorkeling in respiratori“, spiega Lucchini.

Il primo cittadino ci tiene anche a specificare che “in un momento di assoluta emergenza come questo, si prova qualsiasi tipo di sperimentazione. Se il progetto dovesse andare in porto e quindi funzionante ci permetterebbe di sopperire alle mancanze che in questo momento si registrano in Ospedale a causa delle difficoltà nei rifornimenti che si stanno registrando su tutto il territorio nazionale“. Al momento “non ho ancora avuto modo di parlare con la Asl“, però sono già stati avviati i primi contatti con un’azienda locale che produrrà il connettore da adattare alla maschera per trasformarla in un respiratore.

Attualmente il dispositivo è già stato testato con altalenanti successi agli ospedali Civili di Brescia e di Chiari. Attraverso migliorie potrebbe diventare “uno strumento fondamentale nella prima accoglienza al pronto soccorso e per una terapia sub-intensiva d’urgenza”, specifica ancora Lucchini. Che sui social prosegue nel suo appello: “Se hai a disposizione questo dispositivo da donare gratuitamente, contattaci scrivendo alla email protezionecivile@comuneacqui.it oppure chiamando al numero 0144.770.341“. Attualmente il Comune e la Protezione Civile hanno recuperato già una quarantina di maschere pronte a essere convertite. “Quando i rifornimenti scarseggiano credo che sia giusto andare in ogni direzione possibile per trovare soluzioni. E queste potrebbe essere una di quelle“. Le maschere, visionando anche un brevetto genovese, potrebbero essere trasformate persino in dispositivi per gli operatori per proteggerli dall’eventuale contagio dal virus.

Il sindaco di Acqui Terme, oltre alla penuria dei materiali (cosa che accomuna tutta Italia), ha puntualizzato anche come l’emergenza coronavirus tocchi da vicino anche il personale sanitario. “L’assenza di materiale negli ospedali è pericoloso anche per medici, infermieri, oss e altri operatori che rischiano di ammalarsi. Alcune defezioni ci sono state ma siamo certi che, anche dopo l’ultimo Dpcm, si potrà avere una distribuzione migliore del personale che però, ripeto, va protetto in tutto e per tutto“, ha concluso.

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