Autore Redazione
mercoledì
15 Aprile 2020
11:05
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Cronaca - Alessandria

Vento e poca pioggia: Coldiretti lancia l’allarme per le semine primaverili

Vento e poca pioggia: Coldiretti lancia l’allarme per le semine primaverili

ALESSANDRIA – Clima secco e temperature nettamente superiori alla media stagionale, spesso accompagnate da vento forte e caldo, stanno mettendo a dura prova il comparto agricolo della provincia di Alessandria. Un problema serio e di difficile soluzione che sta attanagliando i nostri agricoltori il cui lavoro non si è mai fermato nemmeno in questo periodo di emergenza da coronavirus. Queste sfavorevoli condizioni climatiche stanno mettendo a dura prova le semine primaverili.

È allarme, infatti, per i terreni secchi seminati a cereali che rischiano di non far germogliare ed irrobustire a dovere le piantine. Problemi per cereali e ortaggi: il clima pazzo non aiuta la programmazione colturale esponendo le piante a rischi che porterebbero alla conseguente perdita delle produzioni e del lavoro di mesi“, ha spiegato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. “Non dimentichiamo che arriviamo da un maltempo prolungato nei mesi di ottobre e novembre che ha compromesso le tradizionali semine autunnali come quelle del frumento tenero, loietto, triticale, grano duro e colza“, ha aggiunto invece il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo. Che poi ha aggiunto: “Se da un lato infatti il bel tempo di queste settimane ha permesso agli agricoltori di procedere nelle lavorazioni in modo ottimale, non si può dire la stessa cosa per la germinazione dei semi, che può avvenire solo se in presenza di buona umidità. Per questo cresce la preoccupazione e in molti casi è stato necessario già intervenire con le irrigazioni di soccorso e quindi con ulteriore aumento dei costi“.

Non piove in modo significativo ormai da settimane ma per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa. Al contrario forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente, provocherebbero ulteriormente danni a un comparto che in questo periodo di quarantena sta risultando essere ancora più importante di prima. “Di fronte alla tropicalizzazione del clima se vogliamo continuare a mantenere l’agricoltura di qualità, dobbiamo organizzarci per raccogliere l’acqua nei periodi più piovosi con interventi strutturali che non possono essere più rimandati“, hanno concluso Bianco e Rampazzo.

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